mercoledì 26 dicembre 2012

Situazione al 23 Dicembre



In attesa del recupero fra Levico e Brixen, che continua ad essere rinviato causa maltempo e che dovrebbe chiudere definitivamente l’annata di Eccellenza, si continua a giocare in serie D, dove le regionali, per usare un eufemismo, arrancano. Settimana particolarmente intensa, considerando che si è disputato pure un turno infrasettimanale nel quale si sono disputati quasi tutti i match del weekend precedente, caratterizzato da rinvii dovuti alla forte nevicata. 

Chi sperava in una chiusura col botto in grado di attenuare le delusioni di questa prima parte di stagione non è certo rimasto soddisfatto. Due sconfitte in altrettante partite per Trento e Mezzocorona, un punto per Fersina e S.Giorgio. Se è evidente che nessuna delle quattro compagini se la passa bene, ognuna necessita, ad ogni modo, di un discorso particolare. In questo momento le difficoltà maggiori le sta incontrando il Mezzocorona, che perdendo con lo stesso risultato prima a domicilio con l’Alzano e poi in trasferta a Crema arriva a cinque sconfitte consecutive. I gialloverdi stanno senza dubbio attraversando il periodo più buio di una storia recente ricca di trionfi inaspettati e memorabili. Se organizzazione e programmazione sono stati per anni i punti di forza del sodalizio rotaliano, ultimamente sembrano esser sorti problemi anche relativamente a questi profili. La mancanza in società di una figura carismatica e devota alla causa come il compianto Tonetti incide certamente. Un cambio in panchina dopo le prime partite e una rivoluzione nell’organico durante il mercato di dicembre sono eventi a cui in quel di Mezzocorona non erano abituati. È innegabile che in estate siano stati commessi degli errori ed in particolare nella campagna acquisti è abbastanza e uno sguardo alle statistiche lo conferma. I numeri sono infatti impietosi: 13 punti in 19 partite, 5 sconfitte nelle ultime 5 partite, 8 nelle ultime 9 e 11 nelle ultime 13. Solo nei primi incontri la squadra era apparsa in salute e l’esonero di Orsini non ha sicuramente dato la spinta auspicata. Le reti di Mele e De Angelis avevano costituito un ancora di salvezza e il fatto che la dirigenza abbia lasciato partire entrambi risulta poco rassicurante. Stupisce soprattutto l’improvviso addio del primo, dato che Marco Mele, non solo era uno dei migliori talenti del gruppo ma anche un ragazzo che conosceva bene l’ambiente, in quanto ha vestito la maglia dei Draghi per molte stagioni. L’idea è quella che un ciclo straordinario stia lentamente chiudendo, visto che la squadra si trova in una parabola discendente. Ci sono comunque ancora molti mesi in cui vi sarà la possibilità di uscire dal baratro, ma una cosa è certa: il ds Tormen dovrà fare gli straordinari e muoversi benissimo negli intricati scambi invernali.

Se nella Piana la situazione è pessima, le cose non vanno certo meglio nel capoluogo. I 4 punti conquistati dal quarto allenatore di stagione nelle sue prime due uscite avevano illuso parzialmente gli ormai (condivisibilmente) sfiduciati tifosi del Trento, sempre alle prese con terribili e apparentemente infinite delusioni. Alle due partite senza sconfitte con De Paola alla guida sono seguiti infatti due ko pesanti, sia per il modo in cui sono arrivati, sia per l’avversario incontrato. Proprio quando i gialloblu dovevano confermare la loro crescita, hanno ripreso l’abitudine della sconfitta, perdendo in pochi giorni al Briamasco con il Montichiari e nel bergamasco contro l’Alzano. Non può essere un’attenuante il passato delle due formazioni, visto che, da un lato, i bresciani non sono più quelli che riuscivano a salvarsi tranquillamente in C2, dall’altro, sono lontani i fasti delle stagioni 1998-99 e 1999-00 in cui bianconeri dell’Alzano sorprendendo l’Italia calcistica vinsero la C1 e disputarono il loro primo campionato cadetto. Entrambe le squadre si sono allontanate dalla zona pericoloso solo nelle ultime due giornate e nel caso dell’Alzano ciò è avvenuto proprio grazie a 6 preziosissimi punti regalati dalle regionali. Il 5-2 subìto la domenica ha messo nuovamente a nudo tutti i limiti di un Trento che ha già perso la grinta che appariva ritrovata. Uniche consolazioni sono la vena realizzativa di Aquaro e alcune giocate di Alberti. Meno incoraggianti invece i segnali che arrivano dai nuovi elementi. Il mister chiede molti e ulteriori rinforzi ed è fondamentale che la dirigenza lo accontenti, cercando di trattenere quelle poche pedine che stanno dando, nonostante tutto, il loro contributo (vedi Aquaro). Indispensabile non ripetere l’errore fatto con Ferrarese, che sta almeno per ora deliziando i tifosi di una Sambonifacese d’alta classifica. I motivi della separazione dagli aquilotti non sono ufficialmente noti, ma forse valeva la pena fare uno sforzo per non far partire un calciatore di quel calibro. 

Il rischio è che, vedendo la classifica, sia Trento che Mezzocorona decidano di arrendersi e di vendere i giocatori migliori e/o più costosi per limitare i danni almeno da un punto di vista strettamente economico. Le rivali per la salvezza iniziano ad allontanarsi e va ricordato che i posti validi per i playout sono utili solo se il distacco tra le formazioni che ne sarebbero coinvolte non è eccessivo (più precisamente: 8 punti).

Il 2012 della Fersina termina con un perentorio 0-3 inflitto dal Pontisola, attuale capolista. L’anno entra in ogni caso di diritto negli annali, considerando la storica vittoria dell’Eccellenza. La prima stagione in D non è mai semplice, in particolare per le trentine. I 18 punti raccolti non sono moltissimi e non mancano le recriminazione per troppi errori difensivi che pesano non poco a livello di graduatoria. I perginesi avrebbero meritato alcuni punti in più che sarebbe valsi una posizione un po’ più tranquilla. Negli ultimi due match un solo punto, strappato al Rigamonti-Ceppi di Lecco. Uno stadio che ha visto la serie A (negli anni ’60) e la serie B (l’ultima volta nel lontano ’73) e che ha probabilmente dato la carica anche agli uomini di Cortese, in grado di imporre lo 0-0 ad una squadra che fino all’anno scorso era tra i professionisti. Risultato importante e prestigioso a cui non è stato dato seguito (come accennato) tre giorni più tardi. Con qualche correzione invernale e un po’ di buona sorte l’obiettivo minimo dei playout è però alla portata dei valsuganotti che potrebbero pure mirare al colpo grosso se riuscissero ad essere più cinici. 

La 19esima giornata è resa meno amara solo dal pareggio del San Giorgio. Il punto derivante da un pari casalingo contro una formazione di metà classifica è, in realtà, positivo solo fino ad un certo punto. Per come si erano messe le cose, tuttavia, in quel di Brunico possono ritenersi soddisfatti. Sotto di tre reti, i biancorossi sono riusciti grazie ad un grande secondo tempo a rimontare incredibilmente. Dopo i gol di Mair (capocannoniere della squadra) e di Mayr, i ragazzi di Morini hanno raggiunto il pareggio proprio in pieno recupero con il veterano Bachlechner che evitato che l’impresa rimanesse incompiuta. Una prestazione in linea con la grinta che in questi anni ha sempre contraddistinto gli altoatesini. Resta a questo punto da chiedersi se il vero S.Giorgio è quello visto nella prima frazione o quello che nel secondo tempo ha spinto fino all’ultimo. I pusteresi chiudono l’anno davanti alle altre tre regionali e hanno addirittura la possibilità di migliorare la classifica con il recupero del 18esimo turno che si disputerà nell’inusuale (per le abitudini italiane) data del 30 dicembre, in modo da non pregiudicare le esigenze lavorative degli stessi giocatori altoatesini. 

Dopo quest’andata di sere D, l’incubo delle quattro retrocessioni su quattro non è certamente scongiurato. Il rischio rimane piuttosto alto e tale eventualità complicherebbe il cammino della Bassa. Ci auguriamo quindi una riscossa delle regionali nel girone di ritorno, sia per l’onore della regione, sia per il coinvolgimento diretto della nostra squadra.

mercoledì 12 dicembre 2012

La situazione al 12 Dicembre



Mentre i  nostri iniziano lentamente ad allenarsi in palestra, per sfuggire al gelo siberiano di questi tempi, si è concluso l’anno calcistico regionale 2012 con la partita di supercoppa, in cui la vincente trentina della Coppa Provincia affrontava la squadra che aveva trionfato nella stessa competizione in Alto Adige. 

Non sono bastati 120 minuti per decretare il vincitore (1-1) e i rigori hanno sorriso ancora una volta al Comano, che dopo il Levico piega dagli undici metri pure il Brixen. I giuridicariesi si sono portati a casa la coppa dopo essersi complicati decisamente la vita, subendo il gol del pareggio nei secondi conclusivi, quando ormai quasi tutti pensavano che la partita fosse finita. Bravi i brissinesi a non mollare e a reagire all’eurogol di Valenti con Fackl che risolve in mischia all’ultimissima chance. La rete beffarda avrebbe potuto rappresentare un durissimo colpo per i ragazzi di mister Zasa, che aveva tra l’altro già sostituito due elementi di chiaro spessore come Masè e Valenti, ma nella mezz’ora supplementare le due formazioni hanno preferito non azzardare troppo, affidandosi dunque alla loro abilità dal dischetto. Il Brixen ne sbaglia tre su quattro, il Comano è più preciso e termina come meglio non poteva un annata difficilmente dimenticabile per i supporters giallo neri: promozione in Eccellenza, inizio di campionato al di sopra delle aspettative, vittoria in coppa provinciale e nella sfida per laurearsi campioni regionali. 

Per il resto, si gioca solo dalla serie D in su e come accadde quasi ogni giornata non si può essere soddisfatti dei risultati ottenuti dalle regionali, che rischiano così di turbare i sonni delle squadre di promozione come la Bassa. La domenica porta complessivamente un solo punto tra Mezzocorona, S.Giorgio e Fersina. 

Il merito è proprio dei perginesi che impattano 2-2 contro un’Aurora Seriate non irresistibile. Mister Cortese non può lamentarsi della prestazione complessiva della squadra, ma il misero punto casalingo contro una rivale salvezza obbliga a parlare di bicchiere mezzo vuoto. Colpa dei frequenti errori difensivi e del numero eccessivo di errori sottoporta che finiscono inevitabilmente per mettere in ombra quando di buono la squadra costruisce nei 90’. Come non bastasse, un arbitraggio non sempre all’altezza ha complicato ancora di più una sfida già di per sé non facile per i valsuganotti. La formazione del presidente Peghini ha sicuramente raccolto meno di quanto meritava e si dimostra comunque una delle più compatte delle nostre. Servirà però maggiore concretezza, altrimenti resteranno solo i rimpianti. 

Il S.Giorgio risente della sconfitta nel derby con il Trento e cede malamente di fronte al Seregno, che si sta risollevando solo grazie ai regali delle regionali. La diretta tv sembra quindi aver fatto male all’undici di Morini che incassa un 1-3 pesante e che appare un po’ smarrita. La speranza è che il mister abbia ragione e che si tratti solo di stanchezza. 

Non sembra avere fine il momento no del Mezzocorona, ancora sconfitto e sempre più in basso nella graduatoria. I gialloverdi resistono per buona parte della gara ma poi si arrendono alla Caravaggese, squadra di una cittadina celebre più per aver dato il nome al pittore Michelangelo Merisi che per le sue imprese calcistiche. La dirigenza rotaliana, dopo aver cambiato allenatore, ha sostituito pure il direttore sportivo, richiamando Tormen, già a Mezzocorona l’anno scorso. Una mossa che può esser vista come un’ammissione di colpa riguardo alla scelta riguardo agli acquisti estivi. Urgono assestamenti in molti reparti. 

La neve ferma il Trento che torna dalla Lombardia senza giocare. Il match si recupera comunque dopo soli 3 giorni e termina sul 2-2. Periodo positivo per gli aquilotti che dopo il successo nel derby strappano un pari sul difficile campo di Crema. I padroni di casa, ritornati in D per problemi finanziari dopo alcuni anni ad alto livello in C, mirano senza dubbio a tornare nei professionisti e navigano in alta classifica. Una sfida dal sapore particolare per i tifosi gialloblu, visto che nel 2005 fu proprio il Pergo a fermare la corsa del Trento verso la promozione. Le due formazioni si erano affrontate nell’ultima giornata di serie D in una sorta di finale davanti ad un Briamasco ribollente. L’1-1 consentì agli ospiti di mantenere il vantaggio decisivo e da quel momento i destini delle due squadre sono stati completamente opposti: i cremaschi iniziarono il loro cammino nel calcio che conta, arrivando fino ai piani alti della C1, il Trento cominciò viceversa una lenta e inarrestabile discesa nel baratro. il pareggio costituisce quindi una parzialissima rivincita per i trentini, ma più che altro consente di raggiungere almeno la doppia cifra in classifica. I ringraziamenti vanno tutti a Aquaro (doppietta e sesto gol in due partite dopo il poker al S.Giorgio) e a mister De Paola. Il tecnico sembra aver ridato un’identità alla squadra, divenuta quantomeno più battagliera. Forse al quarto tentativo sulla panchina gialloblu è arrivato l’uomo giusto. Bene anche Gattamelata, in versione assist-man e anch’egli rivitalizzato da De Paola. Ora la palla passa alla società che dovrà mettere a disposizione del mister un organico in grado di puntare alla salvezza. Per il momento vi è solamente un via vai di giocatori. Si attendono sviluppi, con un occhio alle decisioni del giudice sportivo. Pende sempre sulla testa degli aquilotti la spada di Damocle delle penalizzazioni che potrebbero aggiungersi a quella già subita. Il tutto per questioni economiche degli anni passati alle quale è dura ormai rimediare. La salvezza diretta è lontanissima, ma i playout non sono così lontani. Questi recenti risultati devono però esser l’inizio di una lunga serie.    
                                                                                          

lunedì 3 dicembre 2012

I recuperi di Domenica 2 Dicembre



La Bassa è già in letargo dopo le due ultime preziosissime vittorie, ma il calcio regionale non si è ancora fermato e come sappiamo i risultati delle altre regionali potrebbero rivelarsi decisivi per il destino dei nonesi. 

La partita della domenica si giocava al Briamasco, dove Comano e Levico hanno disputato la finale di coppa. Dopo 120 minuti di battaglia il trofeo è finito nelle mani dei giudicariesi, che l’hanno spuntata solo alla lotteria dei rigori, dimostrandosi infallibili dal dischetto. Per la cronaca, i vincitori un tiro dagli undici metri l’avevano in realtà sbagliato, ma in precedenza, durante la partita. Tempi regolamentari e supplementari non sono bastati per dirimere la contesa e sbloccare il risultato di parità. Un 2-2 frutto di una partenza a razzo del Comano e di una rimonta dei valsuganotti costretti ad inseguire dopo il doppio vantaggio degli avversari. I gialloneri si portano sul 2-0 già nel primo quarto d’ora grazie ai gol di Litterini e Celia. Il primo sfrutta un assist di Masè, il secondo è bravo a fiondarsi subito sulla respinta del portiere che aveva intuito il rigore del compagno. Nel finale di tempo il Levico accorcia grazie a Simoni, il quale approfitta delle percussioni di uno scatenato Betti che sulla destra fa la differenza. Il pareggio arriva solo al 83esimo con Nicolussi Paolaz che in spaccata anticipa tutti trovando la zampata vincente sulla punizione di Filippini. Nessuno riesce più a colpire e si va ai rigori dove la parata di Lorenzi e la rete di Osei daranno il via alla festa del Comano. 

Alla gioia dei giudicariesi si aggiunge quella del San Martino che in uno dei recuperi di Eccellenza sbanca Termeno e vola in testa alla classifica laureandosi campione d’inverno. Risultato straordinario per gli altoatesini che al primo anno in categoria stanno facendo scintille. Sfiorata più volte la promozione, la squadra della val Passiria è riuscita l’anno scorso a raggiungere l’obiettivo e ora non sembra volersi fermare. Merito di una squadra tosta che ha in Lanthaler, attuale capocannoniere del torneo, una bocca da fuoco devastante. 

Rimanendo in Eccellenza ma passando agli incontri che interessano più direttamente la Bassa, va segnalato il ritorno al successo dell’Alense che abbandona l’ultimo posto violando il sempre insidioso campo del Naturno. Dopo l’iniziale vantaggio, gli altoatesini subiscono il micidiale ritorno degli ospiti che nel giro di due minuti ribaltano il risultato (Bonazza, Mutinelli) e si portano a soli due punti dai rivali di giornata. La squadra di Ala rimane comunque in zona retrocessione e dovrà soffrire fino alla fine. La vittoria è ad ogni modo un segnale incoraggiante, che conferma che la compagine del presidente Candio non ha intenzione di arrendersi. In attesa del match di Levico che chiuderà definitivamente l’andata, possiamo già dire che al momento vi è una sola trentina in zona retrocessione. Le altre, tuttavia, ad esclusione del Dro lanciato verso traguardi più nobili, non devono assolutamente abbassare la guardia. 

Anche in Promozione si sono disputate alcune partite e più precisamente tre recuperi della 13esima giornata. I risultati non sono stati proprio pessimi nella prospettiva della Bassa. Al Quercia, Rovereto e Azzurra si dividono la posta in palio (2-2) con i nonesi che rimangono così a +6 sulla zona pericolo. La prima inseguitrice è proprio il Rovereto che dopo il vantaggio ha rischiato addirittura la beffa: le zebrette passano alla mezz’ora, ma proprio all’ultimo secondo della prima frazione subiscono il pareggio di Pedrotti. Nel secondo tempo lo stesso Pedrotti porta in vantaggio i suoi in contropiede. Grande momento per l’ex Lavis che, lasciata la squadra rossoblù in cui non trovava spazio, sembra aver ritrovato fiducia e confidenza con il gol. A dieci dal termine i bianconeri scongiurano quantomeno la sconfitta casalinga con Gioseffi, ma a sorridere è soprattutto la Bassa. Negli altri match di giornata successi di Calciochiese e Arco rispettivamente contro Castelsangiorgio e Pinzolo. I chiesani espugnano Chizzola con i gol del veterano Zaninelli e del giovane Sherim e raggiungono la Ravinense al primo posto. La squadra di Fugatti è quindi costretta a condividere il titolo di campione d’inverno con quella di Grassi. Fatale la sconfitta contro la Bassa. Il Castelsangiorgio rimane comunque una delle più belle sorprese, sia per il rendimento, sia per la qualità del gioco espresso. I ragazzi di Romani saranno però chiamati a fare ancora punti per non esser risucchiati nelle zone basse. L’Arco vince invece 2-1 sul Pinzolo, salendo a quota 24 e quindi a pari merito con i “cugini” della Baone e a +3 sulla Bassa. I rendenesi non riescono a dare seguito alla vittoria di Villa Lagarina e restano al penultimo posto con soli 10 punti. L’organico sarà certamente rafforzato e nel ritorno i punti conquistati saranno con ogni probabilità molti di più, ma per ora la Bassa può contare su un discreto vantaggio di 11 punti.

Per finire il classico sguardo sulle disavventure delle regionali in serie D. A onor del vero è stato un turno meno tragico del solito a livello di punti conquistati, anche grazie allo scontro diretto tra Trento e S.Giorgio. A Seregno la Fersina, in virtù del gol di Donati, strappa un punto che fa classifica, ma emergono ancora dei problemi che costringono i perginesi a rimanere nei bassifondi. La speranza è che il presidente Peghini, che ha sempre mostrato un apprezzabile attaccamento alla squadra, riesca ad acquistare alcune pedine di qualità per il ritorno. Il Mezzocorona crolla in casa contro la nuova capolista Voghera. Decisamente sfortunati i gialloverdi, che passati in vantaggio si suicidano sul finire del tempo con un retropassaggio sanguinoso di Pisetta (evidentemente già in clima natalizio) che regala il pareggio. Nei secondi 45 minuti gli ospiti sfruttano un rimpallo e raddoppiano. Il Mezzo si getta in avanti ma lascia troppi spazi e viene infilato in contropiede. Il 2-3 giunge troppo tardi e all’ultimo arriva pure il poker vogherese che punisce una formazione di casa generosa ma maldestra in difesa. Preoccupante la situazione di classifica dei rotaliani che sprofondano al terzultimo posto. Troppe rimonte subite, troppi punti gettati al vento. Così si rischia di retrocedere. 

Chiusura che spetta di diritto al derby Trento-S.Giorgio. Da una parte i gialloblu del capoluogo trentino, in costante affanno e sempre alle prese con gestioni societarie quantomeno rivedibili (oltre che con una classifica drammatica). Dall’altra la piccola compagine altoatesina dell’omonima frazione di Brunico, protagonista di un’epica salvezza la scorsa stagione e molto combattiva anche quest’anno. I pusteresi meriterebbero un discorso a parte per i risultati ottenuti in una categoria dove tutte le altre società hanno un budget tremendamente più consistente. Un derby interessante ma disputato in un clima un po’ depresso soprattutto a causa del caos che regna all’interno della società di via Severino. Al Briamasco ci sono comunque le telecamere della Rai con conseguente diretta televisiva. Merito della tv, del nuovo (quarto!!) allenatore o forse demerito di un S.Giorgio spento e abulico, fatto sta che il Trento regala ai suoi tifosi (comprensibilmente depressi ma sempre fedeli) una prestazione che non si vedeva da tempo. 4-2 finale e ottima figura per gli aquilotti ma in generale per tutto il movimento calcistico trentino che hanno dato spettacolo davanti agli occhi degli sportivi nazionali.  Con il talentuoso Ferrarese in panchina (in rotta con la società e purtroppo pronto a partire), è Aquaro a prendersi la scena realizzando uno storico poker. Buona partita per tutta la squadra trentina, grintosa e convinta come raramente accade negli ultimi tempi. Sugli scudi anche l’ex Qpr Alberti, imprendibile sulla fascia e di categoria superiore. Male la squadra di Morini a cui è mancato il carattere che generalmente la contraddistingue. Occasione persa per allontanarsi dalla zona play-out contro un avversario che finora aveva quasi sempre dato salomonicamente tre punti a tutti. L’ottimo tecnico saprà, tuttavia, certamente motivare e ricaricare i suoi in vista dei prossimi incontri. 

Segnali di vita da parte del Trento, che resta però fanalino di coda. A preoccupare, più che la classifica in sé, è l’assenza di stabilità interna. Non solo continue sostituzioni alla guida tecnica, ma anche frequenti cambiamenti a livello dirigenziale e un organico rivoluzionato ogni settimana. Inevitabile la mancanza di una qualsiasi forma di serenità, indispensabile per lavorare bene. Si auspica che vi siano le conferme di Ferrarese (improbabile) e di Aquaro (in dubbio) come punto di partenza e che arrivino poi alcuni rinforzi mirati (e non dei nomi casuali che spesso tristemente accade in quel di Trento). In questo momento la salvezza è miraggio.

martedì 27 novembre 2012

Il resto della QUINDICESIMA GIORNATA



Davanti rallentano quasi tutti, in virtù delle sconfitte di Ravinense e Calciochiese e con il solo punto conquistato dalla Rotaliana. Al giro di boa, in testa c’è la Ravinense, campione d’inverno in attesa del recupero del Calciochiese, che con un successo potrebbe eguagliare i 31 punti dei biancoazzurri. La compagine di mister Grassi è però in evidente difficoltà. Reduce da un’unica vittoria nelle ultime sette, quella che all’inizio sembrava una macchina da guerra, si è inceppata clamorosamente. Se rispetto allo scorso anno la difesa è più impenetrabile, sembra esserci stato addirittura un passo indietro dal punto di vista della qualità del gioco. Ad ogni modo i chiesani restano tra i favoriti, assieme alla Ravinense, che nonostante il ko contro la Bassa, non può certo nascondersi e ad altre squadre. Tra queste, la formazione che molti consideravano la candidata principale fin dall’estate, ossia la Rotaliana. I giocatori ci sono ma l’andata è stata piuttosto complicata, con il cambio di allenatore, alcuni problemi di spogliatoio e una continuità che non è arrivata. A soli tre punti dalla vetta, tuttavia, la compagine di Mezzolombardo, con un ritorno di livello, potrebbe spuntarla. Non va infine dimenticato il Villazzano, che lentamente ha conquistato posizioni su posizioni issandosi ora al secondo posto. Anche l’undici di Baldo, trascinato da Mazzola e Giuliani, può inserirsi nella lotta per il primo posto. Appaiono più outsider che vere e proprie aspiranti Borgo, Lavis e la sorprendente matricola Castelsangiorgio, anche se nulla può esser escluso. Due squadre attese alla vigilia (Arco e Condinese) hanno trovato più problemi del previsto. Se i gialloblù arcensi stanno risalendo progressivamente, i canarini di Condino, seppur dotati di un organico prestigioso e qualitativo sono ancora invischiati nelle zone basse. 

Considerando la sfida per la permanenza in categoria, il discorso è, se possibile, ancora più complesso, a causa delle regole particolari che impongono di valutare anche l’andamento delle trentine nelle categorie superiori per determinare il numeroso di retrocessioni. Queste oscilleranno, salvo miracoli, tra le 4 e le 6, e molto probabilmente saranno (purtroppo) almeno cinque. In serie D, infatti, per ora si sta destreggiando discretamente solo il S.Giorgio, mentre le altre affondano. In Eccellenza, buone nuove dall’Albiano, corsaro a Sant’Andrea in Monte e dal Levico, che stende l’ex capolista Salorno. Malissimo invece L’Alense, travolta in Val Passiria (3-0 dal San Martino) e ora condannata all’ultimissimo posto. 

Riassumendo la situazione, le nostre squadre di promozione devono augurarsi che dalla D scendono meno regionali possibile (ma, visto l’andamento, ottenere due salvezze su quattro formazioni sarebbe oro colato) e che in Eccellenza si salvino le trentine. L’Alense è quella che rischia di più, ma anche l’Albiano non può concedersi ulteriori passi falsi. Faticano pure il Levico, che ha comunque una buona rosa e il Mori, che segna un po’ troppo poco.  

Tornando al nostro girone, il Vallagarina, sconfitto anche ieri nello scontro diretto con il Pinzolo e in fondo alla classifica, avrà certamente bisogno di 2-3 nuovi elementi per poter risalire la china. Già ufficializzato l’arrivo del bomber Stonfler, ma non basta. Anche i rendenesi non se la passano benissimo. Le maggiori disponibilità finanziarie rispetto alle altre società permetteranno, tuttavia, alla squadra allenata da Codognato di esser protagonista nella finestra di mercato invernale. Evidentemente, nella prospettiva della Bassa, questa non è una notizia positiva. Azzurra e Garibaldina difficilmente rivoluzioneranno la rosa e saranno dunque fra le squadre che lotteranno fino all’ultimo. Discorso a parte per Condinese e Rovereto. La prima, visto l’organico allestito, era addirittura considerata come una squadra in grado di farsi valere in alta classifica. Le pedine interessanti, effettivamente, non mancano (Kamal, Luciani, Heidarinia) e un eventuale cambio di marcia in primavera non può stupire più di tanto. Da una squadra di tradizione come il Rovereto è sempre lecito aspettarsi uno scatto di orgoglio, necessario alle zebrette per non rischiare un tracollo umiliante. Le tre matricole d’annata (Lavis, Castelsangiorgio e Baone) stanno tutte facendo molto bene e continuando di questo passo non dovrebbero avere troppi problemi. Rischiano forse un po’ di più (tra queste) gli arcensi, a 24 punti, 3 in più della Bassa. 

In attesa delle battaglie del 2013, un ringraziamento a tutti i giocatori, dai più giovani alla prima squadra, a tutti coloro che sono impegnati come allenatori, accompagnatori e dirigenti e non ultimo a tutti i tifosi che hanno sostenuto la squadra in questo straordinario anno ricco di soddisfazioni. GRAZIE e SEMPRE FORZA BASSA!

QUINDICESIMA GIORNATA: Ravinense - BASSA ANAUNIA 1-2



Colpaccio! Doveva essere la giornata della festa e così è stato: ma, a sorpresa, a trionfare sono stati i nonesi, capaci di sovvertire il pronostico ed espugnare il campo della capolista con una rimonta di carattere. 

La Ravinense, autentica rivelazione del campionato, scende in campo davanti al proprio pubblico con l’obiettivo di vincere e di laurearsi così campione d’inverno. Un risultato sempre prestigioso, che sarebbe stato il giusto premio per un girone d’andata che i tifosi biancoazzurri ricorderanno a lungo. L’occasione per il sodalizio del presidente Stanchina è storica e le tribune gremite ne sono la testimonianza. 

Mister Fugatti manda in campo la solita squadra combattiva guidata da capitan Cristoforetti. Gli occhi sono comunque puntati sul trascinatore e capocannoniere Marco Sega, autore di ben 14 gol, e sull’altro talismano della squadra Davide Proch. l’allenatore disegna un 3-4-1-2 offensivo per una formazione che vuole fare la partita. 

Per quanto riguarda la Bassa vale la regola “squadra che vince non si cambia”: dopo il convincente successo sul Rovereto di domenica scorsa, Brugnara conferma la formazione per dieci/undicesimi. Alla vivacità di Callovini, meno fisico, il mister preferisce l’affidabilità e l’esperienza di Rampanelli. Confermata la linea difensiva formata da Larcher, Giovannini, Contini (la coppia di centrali, apparsi sicuri nell’ultima apparizione) e Cassata, spostato a sinistra. Centrocampo con Pinamonti, Turrini L., Pinsi, Zorzi (che relega perciò Turrini A. in panchina). In avanti il punto fermo Carolli, con Rampanelli tra le linee, chiamato però soprattutto a rafforzare la mediana. 

I padroni di casa, consapevoli della loro forza, impongono subito il loro gioco, imprimendo alla partita un discreto ritmo. I nonesi, un po’ rintanati nella propria metà campo, si coprono con ordine e attendono il varco giusto per colpire, sfruttando le folgoranti ripartenze di Pinamonti oppure le discese di Zorzi sull’altro lato. I biancoazzurri, più propositivi, macinano gioco, premendo sugli esterni e cercando in particolare il numero 9, molto attivo, ma tenuto a bada dal solito eccellente Larcher. L’arbitro Dallapiccola dirige la gara all’inglese, lasciando correre molto ed evitando eccessive interruzioni con la gara che risulta piacevole. La Ravinense continua a martellare con triangolazioni sulle fasce che poi portano al cross e con incursione dal talentuoso numero 10. La difesa ospite, tuttavia, non soffre particolarmente e non concede limpide palle-gol. Pinsi e Turrini si abbassano davanti alla difesa in caso di difficoltà, con il primo che sembra aver ormai preso le misure alla nuova situazione che lo vede impiegato come centrocampista centrale.  

Nonostante diano l’impressione di potersi rendere pericolosi da un momento all’altro, i locali non riescono ad impensierire seriamente Cristofori, chiamato in causa più che altro su alcuni corner calciati in modo insidioso verso la porta. Sebbene spesso ostacolato con esperienza da numerosi avversari, il numero uno della Bassa è attento e allontana le minacce. In altri casi, sugli sviluppi degli svariati angoli collezionati dalla squadra di Fugatti, è il capitano Turrini, sempre ben posizionato sul primo palo, a creare un muro e a spazzare per evitare rischi peggiori. Anche i due centrali se la cavano sui palloni alti, perciò la Ravinense tenta qualche giocata alternativa, come il tiro da fuori, azzardato un paio di volte da Sega, sempre presente ma meno brillante del solito. Merito anche e soprattutto della squadra nonesa che regge bene l’urto e non disdegna qualche apparizione in avanti. Un rilancio reputato da molti troppo lungo viene valorizzato da Pinamonti che con uno scatto pazzesco brucia a velocità doppia il difensore e in diagonale chiama alla risposta Folgheraiter. Lo stesso numero 11 scende sulla destra e mette in mezzo, ma sul suo cross non ci arrivano né Rampanelli né Carolli. Quando non troppo impegnato a gestire l’avversario diretto, sempre in movimento sulla fascia e alla fine comprensibilmente stremato, si fa vedere in avanti pure Larcher, che dà man forte a Zorzi. È proprio quest’ultimo a servirlo con una bella apertura sulla destra, ma il cross non è preciso; poi lo stesso terzino conclude di sinistro ma fuori misura, in seguito ad un’azione convulsa, nella quale Rampanelli non aveva trovato lo spazio per far passare il tiro. 

Si va al riposo sullo 0-0, dopo un primo tempo con un predominio territoriale della Ravinense, ma sostanzialmente equilibrato. Nella seconda frazione si riparte con gli stessi 22 in campo e anche la trama è la medesima. Nei primi minuti la Bassa si fa comunque vedere di più in avanti e si rende pericolosa con alcune conclusioni di Rampanelli, che ha già dimostrato di avere il tiro da fuori area nelle proprie corde: il suo rasoterra si spegna comunque sul fondo, non lontano dal palo. Per sbloccare il match serve un episodio particolare e questo arriva puntualmente in sfavore della Bassa. Punizione dalla sinistra di Filippi, Girardi, salito per l’occasione, compare in mezzo all’area e viene lasciato colpevolmente libero dalla difesa: Cristofori esce alla disperata sul difensore biancoazzurro che in qualche modo riesce comunque ad insaccare. Azione ad dir poco rocambolesca e Ravinense in vantaggio. Rete che ad ogni modo non si può definire immeritata per quando fatto vedere fino a quel momento. Per i nonesi c’è però la rabbia per un altro gol arrivato su calcio piazzato e subìto, tra l’altro, in maniera piuttosto grottesca. 

Trovato il primo gol, la partita diventa più facile per i biancoazzurri che trovano qualche spazio in più. Complici le notizie incoraggianti che giungono dagli altri campi i tifosi di casa cominciano già a pregustare il successo con annesso titolo d’inverno. La Bassa, però, non si scompone e si riorganizza. Brugnara si affida allo scalpitante Callovini e la mossa è quella giusta. Il neo entrato corre, pressa e lotta su ogni pallone, si propone e prova a far valere la sua velocità sul breve. L’undici di Fugatti costruisce in ogni caso l’azione che può chiudere la partita: cross ben calibrato dalla fascia sinistra, Campo svetta benissimo in mezzo all’area ma non inquadra lo specchio della porta, tenendo in vita la Bassa, che ne approfitta. Gli ospiti si fanno vedere con una splendida iniziativa di Carolli che cerca e trova lo spazio per un tiro a giro leggermente deviato. Su corner dalla sinistra di Pinamonti Contini si inserisce ma non riesce a centrare il bersaglio: sono le prove generali per il pareggio: altro angolo di Pinamonti, pallone sul secondo palo e questa volta l’inzuccata di Contini è quella buona. Prima rete in maglia nonesa per il difensore arrivato in estate da Villazzano e soprattutto una rete che consente alla Bassa di raddrizzare una partita che si stava complicando. La Ravinense non ci sta e punta nell’orgoglio torna alla carica. Con il pareggio l’inerzia è però cambiata e gli ospiti sono ancora più convinti di poter strappare un buon risultato. Al 75esimo gli ospiti si avvantaggiano dello sbilanciamento in avanti dei biancoazzurri e colpiscono ancora: pennellata illuminante che scavalca la difesa trova sulla linea dell’out di sinistra Callovini, che punta in velocità l’area di rigore, vede con la coda dell’occhio l’inserimento di Pinamonti e al momento giusto lo serve con un assist perfetto che vanifica la chiusura di difensore e portiere. Pinamonti, sganciatosi abilmente dalla marcatura, non può sbagliare e appoggia in rete il gol dell’incredibile 1-2. Grande esultanza di tutta la panchina e dei tifosi nonesi. Gelato, invece, il pubblico locale. Con un ultimo quarto d’ora a disposizione la formazione di Fugatti organizza l’assedio finale, ma il fortino della Bassa resiste senza sbavature, potendo contare anche sul duo Pinsi-Turrini (collocatosi a protezione della difesa) sempre pronto a immolarsi per la causa. La spinta è forte, ma aumentano anche le chance di contropiede con Pinamonti e Callovini che corrono a tutto campo e mettono in apprensione il reperto difensivo. Al 36esimo, bello scambio fra i due giovani con Pinamonti che al limite dell’area serve il compagno appena all’interno dei sedici metri: quest’ultimo si libera dell’avversario, ma, invece di tirare, si gira e chiude il triangolo con Pinamonti, il quale si sposta il pallone sul sinistro e conclude trovando però l’opposizione provvidenziale dell’estremo biancoazzurro. Bassa di nuovo pericolosissima nei ultimi minuti: sugli scudi sempre lo scatenato Callovini che recupera palla in ripiegamento e salta l’avversario che lo stende. Sulla punizione che ne nasce Pinamonti la mette su secondo palo, dove il neo entrato Turrini A. anticipa tutti e si avvita per piazzarla sul palo opposto con la sfera che esce di un nulla. Al 90esimo l’arbitro decide per 4 ulteriori minuti di apnea e c’è tempo per un'ultimissima emozione. La Ravinense spinge e si guadagna uno dei tanti corner che viene battuto sul primo palo: colpo di testa di Micheletti, che viene però contrastato al momento dell’incornata con la palla che carambola sul palo esterno. 

È l’ultimo brivido. Può iniziare la festa della Bassa per una chiusura d’anno col botto!  

Alla Ravinense resta la soddisfazione di una buona prestazione, ma non solo. La sconfitta del Calciochiese in quel di Borgo regala ai biancoazzurri del presidente Stanchina il titolo di campioni d’inverno. Resta solo da valutare se in solitaria oppure in compagnia dei chiesani che devono recuperare un turno sul non facile campo di Chizzola. 

Successo dal valore inestimabile, invece, per la ciurma di Brugnara che trova così 6 punti nelle ultime due giornate dell’andata, scacciando almeno in parte i fantasmi delle cinque sconfitte consecutive. È senz’altro positivo il modo in cui i nonesi hanno reagito ad un periodo sfortunato. Contro Rovereto prima e Ravinense poi, i ragazzi hanno affrontato la partita nel migliore dei modi, con grinta e determinazione. La difesa sembra essersi ben assestata con un Contini in costante crescita e ieri addirittura goleador. Buone indicazioni, in generale, da tutti i reparti, con un Pinsi protagonista della miglior partita nel suo nuovo ruolo. L’altra menzione di giornata spetta di diritto a Callovini. Quel che si dice “cambiare il volto alla partita”. Entra con grande voglia di fare e mette in difficoltà gli avversari ogni volta che tocca il pallone. Fornisce l’assist decisivo a Pinamonti dopo un’ottima discesa e nel finale si rende protagonista di insidiose ripartenze e si conquista punizioni importanti che permettono di far rifiatare la squadra. Peccato per la beffarda quanto ingiusta ammonizione subìta nel finale. Poco male.

In definitiva era fondamentale finire al meglio un girone d’andata dalle due facce: partenza oltremodo positiva seguita da una fase centrale deficitaria soprattutto a livello di punti conquistati. Queste due vittorie riportano a Denno l’entusiasmo e la tranquillità di cui c’è bisogno. Adesso la meritata pausa fino a febbraio, quando ricomincerà la corsa verso la salvezza. Sarà un'impresa difficile, ma questa prima metà stagione dev’esser servita alla squadra per individuare i punti forti e limiti. Ma più di ogni altra cosa, si spera che i ragazzi abbiano compreso che possono giocarsela contro chiunque.  

RISPETTO PER TUTTI; PAURA DI NESSUNO!

martedì 20 novembre 2012

Preview della QUINDICESIMA GIORANTA: Ravinense - BASSA ANAUNIA



Per l’ultima partita dell’andata il calendario riserva alla Bassa l’ostacolo Ravinense. Sul sintetico di Mattarello andrà in scena quella che molti addetti ai lavori, vista la precedente stagione, vedevano (nel pre-campionato) come una sfida salvezza e che al contrario vedrà scendere in campo la squadra in vetta alla classifica. L’annata dei ragazzi di Ravina si sta infatti rilevando formidabile, dato che dopo un discreto avvio sono arrivate ben 8 vittorie nelle ultime 10 giornate. Successi convincenti che testimoniano la solidità della squadra e in particolare una notevole facilità nell’andare a segno. L’attacco è il più prolifico della categoria, grazie alle reti di un implacabile Marco Sega, già protagonista nella passata volata salvezza, e di un ottimo Proch.

Sono proprio quest’ultimi gli elementi di spicco dell’organico che il presidente Stanchina ha messo a disposizione di Fugatti. Una rosa non rivoluzionata ma solamente puntellata con alcuni arrivi. In questo senso le novità principale sono l’innesto di vari giovani scuola Trento e di Dellai, proveniente dai “cugini” del Villazzano. In porta l’ex Mori Folgheraiter, dopo l’addio (polemico) di Santorum. Per il resto confermato in blocco il gruppo artefice della clamorosa ma più che mai meritata salvezza della scorso anno. L’impatto con il nuovo campionato era stato a dir poco devastante, con l’allenatore Floriani a farne le spese. L’ingaggio di Fugatti e di qualche nuova pedina ha però ridato fiducia all’ambiente: da qui una progressiva e costante rimonta che è valsa una permanenza in promozione che ha del miracoloso. Se l’obiettivo iniziale era probabilmente quello di soffrire meno del recentissimo passato, con il passare delle settimane la Ravinense è divenuta sempre più la rivelazione del campionato. Con 31 punti e il primato in classifica quando siamo ormai al giro di boa, la formazione del sobborgo non può più nascondersi: anche se il raggiante patron Stanchina predica giustamente calma, con un attacco che segna a raffica e una squadra che vola sulle ali dell’entusiasmo sognare è lecito. 

La Bassa, dopo il successo sul Rovereto, può preparare la partita con maggior serenità. I tre punti appena conquistati non devono però portare ad un’eccessiva rilassatezza, in quanto la situazione in classifica è ancora piuttosto complicata. Nei due precedenti della stagione 2011-2012 un successo per parte: 2-0 per la Bassa all’andata (Turrini, Segna) e 2-1 per la Ravinense al ritorno (con beffa nel finale). Se i nonesi giocheranno con lo stesso piglio dell’ultimo match, potrebbero anche regalare belle sorprese ai loro sostenitori. Parola d’ordine: continuità!

Il resto della QUATTORDICESIMA GIORNATA



La 14esima giornata è quella della definitiva consacrazione della Ravinense che balza in vetta dopo una lunga rincorsa a suon di gol e vittorie. Il Calciochiese, fermato ancora sul pari, vincendo il recupero potrebbe al massimo raggiungere l’attuale capolista, ma non superarla. Vittima di giornata della squadra di Fugatti è l’Azzurra, tramortita nel derby cittadino (0-4). I biancoblù di Storo non sanno più vincere e dopo l’ennesimo pareggio interno (1-1) è inevitabile parlare di crisi. La striscia iniziale ha forse illuso, fermo restando che l’undici di Grassi resta indubbiamente tra i più accreditati per il salto di categoria. Del passo falso del Calciochiese non ne approfitta il Villazzano che cade a Mezzolombardo sotto i colpi di Weber e Hila e si fa scavalcare proprio dalla stessa Rotaliana.  Continuare a macinare gioco e punti il Castelsangiorgio, che a Chizzola sbriga la pratica Vallagarina con un classico 2-0 all’inglese. Promette dunque scintille il recupero tra lo stesso Castelsangiorgio e il Calciochiese: gli ospiti non possono concedersi ulteriori sbandamenti, la matricola sogna invece l’aggancio al secondo posto. Rallentano Borgo e Lavis, che non vanno oltre il pari, mentre l’Arco ne rifila 5 alla malcapitata Garibaldina (1-5). In fondo, fanno punti solo Pinzolo e Condinese che al Pineta danno vita ad uno scoppiettante 3-3.

In serie D gli occhi erano puntati sul Briamasco di Trento, in virtù del derby tra i padroni casa e la Fersina. Gli aquilotti vanno in vantaggio ma subiscono poi la rimonta dei perginesi che possono così respirare. Quasi disperata la situazione dei gialloblù che rimangono ultimissimi e con poche speranze di salvezza, a meno che non vi sia una decisa svolta. Se a Trento si piange, a Mezzocorona di certo non si ride dopo l’1-1 a domicilio contro il modesto Sant’Angelo. Va meglio in Alto Adige, con il S.Giorgio che ottiene 3 punti d’oro.

In eccellenza si registra il ritorno al successo dell’Albiano che soffre ma supera il Bolzano 4-3. I rossoneri rimangono tuttavia nelle zone basse, così come l’Alense, che pareggiando al Mutinelli si fa addirittura agganciare da un Maia Alta in ripresa.  

QUATTORDICESIMA GIORNATA: BASSA ANAUNIA - Rovereto 1-0



Finalmente! Dopo cinque lunghissime giornate di attesa la Bassa riesce ad interrompere la sfortunata striscia di sconfitte e lo fa nel migliore dei modi. Prova maiuscola dei nonesi che, convincendo sotto ogni profilo, superano il glorioso Rovereto per uno a zero davanti ad una bella cornice di pubblico.  

Dopo il ko nell’infrasettimanale, Brugnara mischia le carte escludendo dai titolari Turrini A., Rampanelli e Giacomelli. Nella collaudata difesa a quattro l’inamovibile Cassata viene spostato sulla sinistra, lasciando spazio a Giovannini e Contini in mezzo. A destra un Larcher in gran spolvero. A centrocampo fondamentale il rientro di Pinamonti che si colloca sulla fascia sinistra, mentre dall’altro lato confermato un Zorzi in buona forma e a segno mercoledì. Al centro Pinsi, che sta prendendo sempre più confidenza con il nuovo ruolo, e Turrini L., che da vero capitano gioca anche se un infortunio continua a  tormentarlo. In avanti nessuna novità, con Carolli punta centrale e Callovini a sostegno.

Il Rovereto in maglia nera risponde con un reparto avanzato “latino”. Merlino manda infatti in campo dal primo minuto il colombiano Bonilla che si muove molto sul fronte d’attacco. Un po’ più arretrato il temuto  brasiliano Loyola, in realtà mai veramente pericoloso. L’esperto Manica, arretrato rispetto alla tradizionale posizione, è chiamato a guidare la difesa e ad erigere una muraglia davanti a Deromedi, preferito a Cristoforetti.

Dopo un primo momento di studio, i nonesi si scrollano di dosso la paura e iniziano ad attaccare a testa bassa. I pericoli principali per l’estremo ospite nascono da iniziative degli esterni, ma anche Callovini è ispirato e costringe gli avversari a rimanere in costante allerta. Da ricordare la giocata improvvisa con cui stava per mandare in porta Carolli: sombrerito sull’avversario e lancio di prima per il bomber, fermato però in fuorigioco. Al 10’ lo stesso Carolli ha sulla testa il pallone del vantaggio ma chiude troppo e manda di poco a lato. Pinamonti è meno devastante del solito ma quando si scatena son dolori. In un quarto d’ora fa letteralmente vedere l’inferno a Marzadro con una serie di fiammate sulla sinistra. Dopo una di queste scorribande, lascia partire un cross vellutato sul quale si avventa bene Carolli: Deromedi è battuto ma la traversa dice di no. Dopo il palo e la traversa di Borgo, altro (l’ennesimo) legno colpito dalla Bassa in queste ultime giornate. Il gol è nell’aria ma quando finalmente la palla si decide ad entrare arriva il fischio dell’arbitro che annulla per un fuorigioco che, seppur millimetrico, sembra esserci. Urlo di gioia strozzato in gola per il numero nove che aveva indovinato l’incornata. Stesso protagonista ed esito ancora sfortunato: Callovini sui 20 metri potrebbe anche calciare, ma opta per l’assist scavalcando con un tocco morbido l’avversario e mettendo Carolli davanti al portiere. Quest’ultimo, pressato dal difensore in recupero, calcia debolmente. La Bassa non demorde e su uno dei tanti corner di giornata arriva il secondo legno della domenica. Questa volta l’occasione è più rocambolesca: la rimessa lunga di Cassata finisce sul secondo palo dove Turrini conclude di esterno creando una traiettoria che sorprende tutti, con Deromedi che ancora una volta deve ringraziare la traversa. Frustrati dai continui tentativi infruttuosi, i padroni di casa rallentano, lasciando per gli ultimissimi minuti del primo tempo il pallino del gioco ai roveretani. Le zebrette, tuttavia, non riescono ad impensierire Cristofori, se non qualche conclusione dal limite. La squadra di Merlino dimostra di non difettare dal punto di vista tecnico ma fatica troppo a sfondare. Non male il fraseggio, ma giunti sulla trequarti non riescono quasi mai ad esser pericolosi. Viste le difficoltà, gli ospiti provano talora a sorprendere la difesa con insidiosi lanci lunghi ma Contini e Giovannini fanno buona guardia e non concedono nulla.

Nella ripresa la musica non cambia e i primi 20 minuti sono un monologo della Bassa. Apre le danze Callovini che con un ottimo spunto, salta secco il marcatore ma si fa respingere il sinistro. Poco dopo altro guizzo del numero 10 che verticalizza splendidamente per Carolli che salta il portiere ma viene fermato per un offside apparso totalmente inesistente. L’inerzia della gara è completamente a favore dei padroni di casa, bravi ad insistere nonostante le avversità. È il momento di osare ancora di più e la squadra lo capisce benissimo, pressando alto e facendo intravedere giocate apprezzabili. Larcher sale sempre più sulla fascia seminando il panico tra gli avversari. Strepitosa una sua progressione versione Javier Zanetti: partito dalla difesa si fa tutto il campo fino al limite dell’area, dove, affrontato da un avversario, lo supera con un numero trovando poi lo spazio per crossare. Sul cross Zorzi allunga di testa per Carolli che alza troppo. Applausi dal pubblico che gradisce lo spirito combattivo della squadra. Quando si comincia a temere che si tratti della solita domenica poco propizia, giunge il tanto atteso vantaggio: Turrini si scopre Pirlo e lancia Carolli che con un sinistro a incrociare non fallisce. Grido liberatorio per il Salvez e ritorno al gol per il centroavanti, sempre più bomber della squadra. La partita sembra in discesa, ma la rete subìta risveglia il Rovereto che torna a farsi vedere in avanti dopo un’assenza fin troppo prolungata. Merlino alza Manica a centrocampo ma la sua squadra non va oltre una conclusione altissima di Loyola e alcune mischie risolte da Cristofori. Brugnara, dopo il gol, è costretto a privarsi di Cassata che deve uscire per crampi e autore anche ieri di una partita da incorniciare. Al suo posto Giacomelli, mentre più tardi ci sarà spazio anche per Rampanelli e Turrini A. Gli ultimi brividi arrivano con due punizioni dal limite, che però le zebrette non sfruttano a dovere. La Bassa gestisce bene il finale di partita e sfiora anche il raddoppio, prima con Turrini, poi con Pinamonti, fino al triplice fischio che sigilla tre fondamentali punti nella complicata lotta salvezza. 

Ottimi segnali per mister Brugnara in vista dell’ultimo match dell’andata. Serviva una risposta ed è arrivata.
La squadra c’è e questa volta c’è pure la vittoria, una vittoria meritata da tutto il gruppo. Performance esaltante da parte di tutti, dalla difesa fino all’attacco. Cristofori, nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa, è apparso ritrovato, mentre la difesa ha convinto, con Contini e Giovannini che sembrano aver trovato una buona intesa concedendo veramente poco all’attacco ospite. Bene pure il centrocampo, trascinato da un gladiatorio capitano. Il ritorno al gol di Carolli, in attesa della sua completa guarigione, ma soprattutto la voglia di vincere messa in mostra, permettono ai tifosi di guardare al futuro con maggiore ottimismo. Lode particolare per Cassata, ma MVP della partita è senz’alcun dubbio Larcher. Sempre impeccabile, questa volta si è superato con una gara tutta grinta, non limitandosi ad annullare al diretto avversario, ma spingendosi pure in avanti con discese travolgenti. 

Giornata da ricordare per la Bassa e per tutti i suoi tifosi. Vincere con una squadra di tradizione come il Rovereto non capita tutti i giorni. SUCCESSO STORICO! GRAZIE RAGAZZI!

giovedì 15 novembre 2012

Preview della QUATTORDICESIMA GIORNATA: BASSA ANAUNIA - Rovereto



Il 18 novembre sarà in ogni caso una giornata da ricordare, in quanto salirà in Val di Non (quasi sicuramente al Salvez di Campodenno per evitare problemi legati al meteo) il glorioso Rovereto. Partita senza dubbio speciale per il piccolo e relativamente giovane sodalizio noneso che ospiterà una squadra abituata a calcare ben altri palcoscenici. Un evento sportivo, quello che attende i tifosi della Bassa, che non può lasciare indifferenti e che per alcuni, soprattutto i meno giovani, riporterà alla mente piacevoli ricordi, come ben descritto nella bella presentazione amarcord in homepage. 

Le zebrette non necessitano certo presentazioni: con una storia quasi centenaria, l’U.S. Rovereto rappresenta da sempre la principale squadra dell’omonima città, la seconda per popolazione in provincia dopo il capoluogo Trento. Così come i gialloblù aquilotti, anche i bianconeri sono riusciti a raggiungere la serie C (corrispondente all’attuale C1 o prima divisione), divenendo un punto di riferimento per il movimento calcistico locale. Dopo numerosissimi anni in serie D, la squadra sembra aver perso negli anni lo smalto di un tempo: l’ultima stagione tra i semi-professionisti risale ormai al 2001-2002. Da lì, una parabola discendente fino alla retrocessione in Promozione dello scorso anno. 

Per tradizione il Rovereto dovrebbe esser considerato tra i favoriti per la vittoria, ma difficoltà economiche hanno impedito di costruire una squadra all’altezza del salto di categoria. Le prime partite sono state addirittura disastrose, ma nelle ultime giornate i bianconeri stanno ingranando e puntano almeno ad allontanarsi il prima possibile dai bassifondi.  

Il presidente Zandonai, dopo l’amara retrocessione, ha confermato alla guida Renzo Merlino (con un recente passato non proprio felicissimo al Trento) ma ha rivoluzionato la rosa. Le novità iniziano già tra i pali, dove si contenderanno la maglia da titolare l’esperto Cristoforetti (arrivato dalla Fersina) e Deromedi (ex Trento). Per la retroguardia sono arrivati Zandonai e due under, mentre a centrocampo gli acquisti più interessanti sono quelli di Pedrai e Manica, entrambi provenienti dall’Eccellenza. In avanti, dopo la partenza di Spagnolli, Merlino si è affidato fino a questo momento soprattutto a Gioseffi e Malcarne.  Sul finale, con un notevole colpo di coda, le zebrette hanno poi ingaggiato pure il centrocampista Loyola, divenuto subito punto di riferimento della squadra.

Il tecnico ha puntato sinora sulla difesa a 3, ma ciò non deve far pensare ad una squadra spregiudicata, dato che i primi successi della stagione gli ha ottenuti anche grazie al contropiede. Le zebrette si sono dimostrate per il momento più a loro agio in trasferta, dove hanno raccolto la maggior parte dei punti, senza comunque limitarsi ad una gioco speculativo. 

Per Brugnara, che potrà riaccomodarsi in panchina, la notizia più lieta è indubbiamente il ritorno di Pinamonti, sempre in grado i fare la differenza. Per l’attacco sono sempre da tenere d’occhio le condizioni di Carolli che comunque dovrebbe partire tra i primi undici. I dubbi riguarderanno il centrocampo, ma, con il rientro del “Pina”, le alternative sono maggiori rispetto all’ultima uscita.

Non si può negare che il match rappresenta uno snodo cruciale per l’intera stagione, ma i ragazzi dovranno scendere in campo senza farsi prendere dall’ansia del risultato, pensando solo a dare il meglio. Con la giusta convinzione e un pizzico di cattiveria agonistica c’è la possibilità di fare bene. Giocare contro una squadra di tradizione come il Rovereto dovrebbe essere di per sé fonte straordinaria di motivazioni. 

Io ci credo, scriviamo la storia! FORZA BASSA! 

Il resto della TREDICESIMA GIORNATA



La pioggia che ha condizionato l’intero weekend ci lascia una classifica ancora parziale, in quanto ben sei squadre hanno una partita in meno e i risultati di questi incontri potrebbero rivoluzionare la graduatoria.

In attesa del recupero di Chizzola (Castelsangiorgio-Calciochiese), Ravinense e Rotaliana, impegnate nello scontro diretto, ne approfittano solo in parte. Sul sintetico di Mattarello finisce 2-2 un match combattutissimo e ricco di emozioni che non ha mancato di suscitare polemiche per alcune decisioni arbitrali. Alla fine un punto per ciascuno che fa probabilmente più comodo alla squadra di Ferrarol, che seppur in una buona posizione, sembra faticare ancora. Per la squadra del raggiante presidente Stanchina c’è comunque la soddisfazione di uno straordinario primato. Complice la sconfitta patita a Borgo durante la settimana precedente, i rotaliani sprecano un’importante occasione per riavvicinarsi alla vetta e sono ora a -4. Giornata in definitiva favorevole al Villazzano di Baldo, sempre alla ricerca della tanto sospirata continuità di risultati. La squadra del sobborgo, trascinata da Mazzola, liquida la pratica Garibaldina e sale al terzo posto. La continuità rimane al contrario una chimera per il Lavis, che dopo il 2-1 a Denno cede l’intera posta (0-2) ad una Baone in stato di grazia. 

Se c’è una formazione che sta peggio della Bassa, quella è di certo la Vallagarina, che in un vero e proprio match salvezza viene travolta a Condino per 5-0 rimanendo per tutto l’incontro in balìa dei canarini, per il momento rivitalizzati dal cambio in panchina. La Condinese sale così a quota 12 avvinandosi pericolosamente alla Bassa, mentre il Pinzolo ultimo, in attesa dell’esordio di La Vecchia, è tra le compagini bloccate dalla pioggia. Tra queste pure Rovereto e Azzurra, che, chiamate proprio a scontrarsi nel recupero, inevitabilmente inguaieranno ancor di più la Bassa. 

I nonesi sono ora chiaramente invischiati nella zona-pericolo e diventano ancor più vitali gli aggiornamenti sulle categorie superiori. In serie D le regionali sono sempre alle prese con una classifica per lo meno deficitaria. Il Trento, come accade purtroppo di frequente, non riesce a trovare né serenità e stabiltà a livello societario-ambientale, né punti (è arrivata pure una penalizzazione per mancati pagamenti da parte della precedente gestione), il Mezzocorona ha appena esonerato l’allenatore Orsini e quindi occorrerà valutare se la scelta è stata azzeccata o meno, mentre la neopromossa Fersina, dopo un inizio che faceva ben sperare, pare aver smarrito la via della vittoria. Se la passa un po’ meglio, anche se non molto, il St. Georgen/San Giorgio: vittoria fondamentale quella ottenuta nell’ultima turno dalla squadra di Morini, che con la tipica grinta altoatesina riesce ogni tanto a strappare qualche punticino che dà morale e fa classifica.

In eccellenza ancora male le trentine Albiano e Alense, appaiate al penultimo posto a quota 10. Tra le altre si conferma ottimo il debutto in categoria per il Dro, che balza addirittura in testa, mentre, se il Comano tiene abbastanza bene, ultimamente sembra un po’ in affanno il Levico, che deve comunque recuperare due partite con le quali potrebbe ritornare subito nei piani alti. 

Situazione, dunque, non proprio incoraggiante per la Bassa, che non è di sicuro aiutata dai risultati altrui.

TREDICESIMA GIORNATA: Borgo - BASSA ANAUNIA 2-1



Dopo 10 giorni dalla nefasta partita con il Lavis, la Bassa torna in campo a Borgo per recuperare il match della tredicesima giornata che non si era disputato a causa del maltempo che aveva colpito tutta la regione.

Da una parte i nonesi, sempre alla ricerca della svolta che permetta di interrompere la striscia negativa, dall’altra i giallorossi valsuganotti galvanizzati dallo sfavillante successo sulla quotata Rotaliana.  

I padroni di casa, per l’occasione in tenuta bianca, dovrebbero teoricamente fare i conti con varie squalifiche, ma uscendo il comunicato solo il giovedì, Floriani può contare ancora su importanti pedine come Marchi, Nervo e Zampiero.

A Brugnara, squalificato e condannato quindi a soffrire in tribuna, non mancano certo i problemi di formazione. Poche le alternative, soprattutto a centrocampo, viste le assenze di Plesa (partito per la Germania per motivi di lavoro) e Turrini L., disponibile, ma solo part-time per i soliti fastidi fisici. Cattani L. è ancora alle prese con i malanni al ginocchio e il gioiellino Pinamonti deve scontare l’espulsione comminata dal disastroso arbitro Ferrari. A metà campo spazio a Pinsi, ormai schierato più spesso come regista che come difensore, e al recuperato Rampanelli. Laterali Turrini A. e Zorzi, che torna titolare dopo un po’ di riposo. Carolli, seppur non al meglio per l’infortunio al costato, parte tra i primi undici ed è il riferimento in avanti. A completare il reparto offensivo Callovini, che ci ha abituati a colpi notevoli. Difesa tipo con Larcher e Giacomelli terzini, Cassata e Giovannini centrali, con quest’ultimo che vince il ballottaggio con Contini.

La partita
Inizio un po’ timoroso della Bassa che lascia l’iniziativa ad un Borgo qualitativo e convincente in fase offensiva, un po’ meno a livello difensivo. La Bassa prende pian piano coraggio ma dopo pochi minuti arriva già la prima doccia fredda. Pallone laterale gestito da un giocatore del Borgo che sembra ormai chiuso tra fallo laterale e bandierina, ma che riesce invece a servire il compagno, il quale si accentra e appena entrato in area viene steso da Giovannini: rigore giusto e vantaggio Borgo con Marchi. Non c’è nemmeno il tempo per riorganizzarsi che arriva l’immediato raddoppio dei padroni di casa. Punizione dalla destra che viene letta bene da Cristofori, che si fa, però, sfuggire il pallone. Sulla sfera si avventa Nervo, che supera con un tocco rapido il portiere. Errore commesso in un momento cruciale e che taglia le gambe ai nonesi, che si trovano sotto di due reti a causa di due episodi. Bravo comunque l’autore del gol a crederci e ad insaccare velocemente, in modo da anticipare la reazione dell’estremo difensore. Con un avvio del genere il rischio è che la trasferta si tramuti in una Caporetto, ma, ripresi dal comprensibile choc, i giocatori della Bassa iniziano a premere per tentare di riaprire l’incontro. Callovini e Carolli si dannano per far salire la squadra e con un baricentro più alto i nonesi in maglia rossa cominciano a rendersi più insidiosi. Gli ospiti tengono più il pallone e sono più propositivi, i padroni di casa, forti del rassicurante vantaggio, arretrano e si rendono pericolosi solo con veloci e apprezzabili combinazioni fra gli uomini più avanzati. In un caso è Cristofori a dover intervenire provvidenzialmente anticipando in modo magistrale l’avversario lanciato a rete. Ottima uscita e grande intervento per il numero uno della Bassa che si riscatta così dal precedente infortunio. I nonesi collezionano corner e punizioni, ma i calci piazzati quest’anno si sono rivelati più un punto debole che un asso nella manica. È su azione, infatti, che la Bassa sfiora l’1-2: avanzata sulla destra, la difesa va a chiudere e si apre un varco sul lato opposto che viene sfruttato alla perfezione da Pinsi; il numero 5 fa correre Rampanelli, il quale, giunto al limite, finta il tiro di sinistro mettendo a sedere l’avversario, poi conclude con il destro. Ne esce un tiro-cross sul quale nessuno riesce a inserirsi e la sfera passa vicinissima al secondo palo. 

L’insistenza degli ospiti viene finalmente premiata quando dopo una discesa sulla destra di Turrini A., Zorzi approfitta di un’indecisione della retroguardia avversaria e si lancia verso la porta trovando poi il tocco vincente che gli permette di scavalcare il portiere. Gol assolutamente meritato per una Bassa in crescita e che sembra crederci. Prima del tè caldo, brivido per Cristofori, rimasto quasi inoperoso dopo i due gol: ripartenza del Borgo con l’attaccante che, evitato l’offside, fugge sulla sinistra inseguito da Larcher, bravo ad impedirgli di accentrarsi; il pallone è messo al centro e intercettato da Giovannini, che, preso in controtempo allontana proprio sui piedi di un avversario, il quale da posizione interessante alza sopra la traversa.  

I secondi 45 minuti vedono una Bassa tonica e intenzionata a trovare un pareggio che dopo i primi 20 minuti appariva quantomeno utopistico. Appena tornati in campo, i nonesi creano subito una limpida palla-gol: palombella dalla trequarti a cercare Carolli che fa da sponda per l’accorrente Larcher, il quale, coordinatosi al meglio, centra un palo clamoroso. Più tardi è Turrini a provarci con un destro a sorpresa da posizione laterale che non va molto lontano dal montante. La Bassa rimane in attacco, ma non trova il giusto pertugio per colpire. Sui numerosi calci d’angolo conquistati gli schemi non portano ai risultati auspicati, anche grazie alla bravura sulle palle alte dei difensori valsuganotti che riescono quasi sempre ad allontanare. Proprio in  seguito ad una respinta, Pinsi tenta di sorprendere il portiere con un inaspettato pallonetto che supera la traversa di pochissimi centimetri. È un momento positivo per la Bassa che inserisce prima Turrini L. per dare sostanza in mezzo al campo e poi Biada per rinforzare l’attacco. Buono l’impatto del neo entrato Turrini che lotta e recupera subito palloni. Nel finale, tuttavia, subentra un po’ di stanchezza e la spinta dei nonesi si allenta. Il Borgo ha quindi la possibilità di rifiatare e dopo molti minuti ritorna a farsi vedere in avanti, impegnando Cristofori che replica sicuro ad un potente tiro da fuori. Il cronometro è un pessimo alleato e gli ospiti si cedono alla tentazione dei lanci lunghi sui quali i giocatori in maglia bianca se la cavano piuttosto bene. L’arbitro Zanolli, autore di una prestazione tutto sommato positiva, soprattutto se la confrontiamo con quelle di altri suoi colleghi recentemente incontrati, concede un recupero sostanzioso viste le numerose interruzioni di gioco. I valsuganotti in chiusura di partita guadagnano furbescamente secondi preziosi e i nonesi peccano di malizia ed esagerano nel fair play. I giocatori della Bassa trovano comunque la forza per imbastire un ultimo disperato assalto e sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo (si è perso il conto…) di Zorzi, Biada svetta sopra tutti ma le speranze di strappare almeno un punto sbattono contro la traversa. 

Il campo di via Gozzer si conferma stregato per la Bassa che incassa il terzo ko in altrettante trasferte a Borgo. Stesso punteggio dello scorso anno e stessi rimpianti, se non addirittura maggiori. 

La squadra paga un inizio da incubo dovuto ad errori individuali ma anche ad un po’ di sfortuna, in particolare in occasione del secondo gol. Partenza ad handicap che ha pregiudicato le sorti di un incontro per il resto giocato quantomeno alla pari e con ampi periodi di dominio territoriale. Come sempre la dea bendata non è stata dalla nostra parte, negando un pareggio che sarebbe stato decisamente strameritato.  

La quinta sconfitta in altrettante gare non può non rappresentare un grido d’allarme. Considerando però come questi ko sono arrivati, non si può essere troppi duri con i ragazzi che hanno dimostrato nonostante tutto di esserci. È evidente che si tratta del classico momento no, in cui, come ricorda la legge di Murphy, “quando qualcosa può andare male, lo farà”. Ogni minima disattenzione, ogni singolo episodio viene pagato dalla Bassa a carissimo prezzo. Emblematico quanto successo nel primo tempo: da un lato, Carolli approfitta di una uscita infelice del portiere ma il suo tiro viene deviato all’ultimo secondo dallo stesso numero 1, mentre dall’altra sulla palla non trattenuta da Cristofori è arrivato puntuale e immancabile il gol avversario.

Alcuni potrebbero considerare con ottimismo il fatto che le sconfitte arrivano nonostante prestazioni incoraggianti, altri (tra cui il sottoscritto) potrebbero invece considerarlo TUTT’ALTRO che di buon auspicio.

mercoledì 7 novembre 2012

Preview della TREDICESIMA GIORNATA: Borgo - BASSA ANAUNIA



Non sarà facile lasciare alle spalle l’ultima sconfitta, non solo perché la quarta consecutiva, ma anche, e forse soprattutto, per come è giunta, ossia grazie al classico gol della domenica, dopo che la Bassa era riuscita (in dieci uomini) a raddrizzare una partita a dir poco sfortunata. L’ennesima direzione ignobile del solito pessimo Ferrari non fa che incrementare la rabbia per un girone di andata che sta concludendo nel peggiore dei modi.
Non è però il momento di mollare e dunque occorre andare a Borgo più agguerriti che mai. I valsuganotti, in netta risalita dopo un inizio non proprio memorabile, hanno inanellato recentemente una serie di risultati positivi, ma vengono dall’harakiri di via Olmi, dove i giallorossi si sono fatti rimontare maldestramente dall’Azzurra.

Nelle ultime due stagioni (contro i prossimi avversari) 3 sconfitte, una sola vittoria e nessun punto raccolto in trasferta. Il successo di due anni or sono è stato comunque uno dei più entusiasmanti della storia recente della Bassa con un 0-2 ribaltato con un secondo tempo travolgente. 

Poche le novità nella rosa del Borgo. Da segnalare il ritiro di capitan Oberosler e di Armellini, mentre a centrocampo il rinforzo è il ritorno di Vinante, lo scorso anno ad Albiano. Per il resto l’organico non si discosta molto da quello dell’anno scorso ed è sempre ricco di giocatori cresciuti in loco. I più pericolosi saranno senz’altro, oltre al già citato Vinante, Marchi, Gonzo e Nervo (con quest’ultimo che probabilmente partirà dalla panchina).

Brugnara dovrà invece fare i conti con alcuni problemi di formazione: da valutare le condizioni di Carolli, appena rientrato ma ancora dolorante e non al meglio. Nel caso non ce la facesse, lo scalpitante Biada è pronto a sostituirlo. Centrocampo da reinventare, in quanto è in dubbio capitan Turrini, mentre Pinamonti è qualificato (assenza pesantissima). Probabile che vi siano quindi un accentramento di Callovini e un ritorno di Zorzi sulla fascia, dopo l’ultima prestazione tutta grinta. Per l’altra maglia da titolare ballottaggio tra Rampanelli e un Plesa in progressiva crescita.

Il resto della DODICESIMA GIORNATA



Rimonta completata: la vittoria della Ravinense sul campo della Garibaldina consente agli uomini di Fugatti di agganciare in vetta alla classifica un Calchiochiese che non sa più vincere. I chiesani, dopo l’avvio folgorante si sono bloccati in modo preoccupante, avendo ottenuto un solo successo negli ultimi cinque incontri (proprio ai danni della Bassa… e questo non può che aumentare i rimpianti in quel di Denno). Chiamato a riscattarsi dopo il deludente pareggio al Grillo contro la Baone, l’undici di Grassi non va oltre un misero 0-0 al cospetto di un Vallagarina in notevole difficoltà. Del momento poco felice dei biancoblù di Storo ne approfitta anche la Rotaliana che si sbarazza del Rovereto e sale a -4 (con una partita in meno e quindi virtualmente a -1). Nel prossimo turno tutti gli occhi saranno puntati sul sintetico di Mattarello, dove la Ravinense ospiterà proprio la squadra di Mezzolombardo. La squadra di casa vuole continuare a sognare e non si farà certo intimorire dalla più blasonata formazione avversaria. Verrebbe da pensare che la giornata sarà favorevole al Calciochiese, ma la trasferta di Chizzola potrebbe in realtà riservare brutte sorprese.

A ridosso delle prime troviamo Villazzano, Lavis e Castelsangiorgio. Le prime due, grazie ai successi esterni sui campi di Pinzolo e Denno, si candidano a possibili outsider, mentre la matricola, reduce dal successo sulla Bassa, incappa in un imprevisto ko a Romarzollo. Gioisce pertanto la Baone, che pare aver dimenticato gli affanni iniziali e giunta ormai al quinto risultato utile (4 vittorie in 5 match). Da Condino arrivano notizie confortanti anche per l’altra metà di Arco, con i gialloblù del presidente De Laurentis che espugnano il Bettega ed escono dalla zona-pericolo. In fondo, oltre al Vallagarina che ha fermato la capolista, fa punti solamente l’Azzurra che in rimonta supera il Borgo e porta a casa l’intera posta. 

All’ultimo posto c’è ancora il Pinzolo, che può comunque consolarsi con i rumors di mercato: sembra certo l’approdo in Val Rendena del talentuosissimo fantasista La Vecchia, la scorsa stagione protagonista della cavalcata del Trento verso la serie D.  Classe ’85, La Vecchia vanta un passato nelle giovanili della Juve, ma sfortuna, discontinuità e un caratterino non da poco l’hanno costretto a cercar gloria in categorie meno attraenti. Per il fanalino di coda, sarebbe un colpo straordinario, tenendo conto che un giocatore di quel calibro può fare la differenza in D, figuriamoci in Promozione. Anche da un punto di vista tattico si tratterebbe di un ottimo inserimento, in quanto le caratteristiche dell’orvietano (che a Pinzolo ritroverebbe un altro ex aquilotto come Pontalti) appaiano perfette per mettere nelle condizioni di segnare un attaccante come Buffi.

lunedì 5 novembre 2012

lunedì 29 ottobre 2012

Preview della DODICESIMA GIORNATA: BASSA ANAUNIA - Lavis



Sfida dal sapore particolare quella di domenica prossima. Ritorna dopo un anno di assenza (dovuta a demeriti altrui) l’incontro con il Lavis, divenuto negli anni un classico per entrambe le compagini. Alla tipica rivalità valle-cittadina si è comunque aggiunta pure quella legata agli avvenimenti di 3 stagioni fa. Bassa e Lavis si erano contese fino alla fine la vittoria del campionato, con i nonesi a gioire in seguito alla rocambolesca ultima giornata (in cui i rossoblù persero inaspettatamente). 

I lavisotti sono appena ritornati in promozione in seguito alla clamorosa retrocessione subìta con un organico da primi posti e dopo un inizio di campionato entusiasmante che sembrava aprire a tutt’altri orizzonti. All’incredibile declassamento la dirigenza aveva ad ogni modo reagito mettendo mano al portafoglio e costruendo un’autentica schiacciasassi che non ha faticato a spazzare via la concorrenza in prima categoria. Per questa stagione vi sono stati ulteriori investimenti con rinforzi significativi che sono andati a puntellare una rosa già molto competitiva. Il confermato Ceraso può contare su pezzi da novanta come Benini in difesa (ex Albiano) e Ferrari in avanti (ex Albiano e Appiano). Giocatori, questi, abituati all’Eccellenza e chiamati dunque a promuovere il salto di qualità. In porta è arrivato Santorum, protagonista della salvezza della Ravinense, mentre a centrocampo sono molti gli elementi di esperienza che conoscono la categoria (Sicher, Condini). In definitiva, una formazione che potrà raggiungere le prime posizioni ma forse non ancora pronta per puntare alla vetta. 

Nell’ultima giornata, concludendo, il Lavis ha perso sorprendentemente in casa e dunque sarà vogliosa di immediato riscatto. La Bassa non può però farsi condizionare, ma dovrà dare il massimo per riprendere la marcia verso una salvezza ora più complicata. 

Il resto dell'UNDICESIMA GIORNATA



Secondo stop interno consecutivo per il Calciochiese che dopo le 7 vittorie iniziali è riuscito poi a fare bottino pieno solo a Denno. Così com’era successo 14 giorni prima con l’Azzurra, è ancora una squadra di medio-bassa classifica (la Baone) ad imporre il pari al Grilli. Primo tempo d’assalto per i chiesani ma la rete non arriva e gli arcensi riescono poi a resistere mantenendo lo 0-0 fino al triplice fischio. Può darsi che il rallentamento sia semplicemente dovuto ad un temporaneo calo di forma oppure alle assenze dell’attuale periodo (out il gioiellino Fusi in quest’ultima giornata), ma è un dato di fatto incontestabile che il ritmo della capolista non è più insostenibile com’era invece all’inizio. La Ravinense consolida il secondo posto rifilando 4 reti al malcapitato Pinzolo (che comunque resta in gara per gran parte dell’incontro). I rendenesi non si schiodano dal fondo della classifica ma rimangono a due punti dal Vallagarina penultimo che cede 3-1 ad Arco.  Ai piani bassi importante punto per la Garibaldina che esce indenne dal Quercia, mentre in avanti vola il Castlesangiorgio, giustiziere della Bassa, che sale al terzo posto, considerando che la Rotaliana non ha giocato causa maltempo. Altalena di emozioni a Villazzano dove i padroni di gol hanno avuto bisogno di ben 5 reti per avere la meglio della Condinese (5-4 in rimonta). Il risultato di giornata è lo 0-1 di Lavis, dove i rossoblù si sono fatti superare da un’Azzurra corsara e di conseguenza un’altra squadra attardata accorcia le distanze sulla Bassa. 

Ancora un crollo delle regionali in serie D (bene solo il Mezzocorona), mentre in Eccellenza arrancano tra le trentine Alense e Albiano. 

Solo un punto separa ora la Bassa dalla zona retrocessione ed è inevitabile che cominci a serpeggiare un po’ di preoccupazione