Weekend decisamente entusiasmante
per la Bassa, poiché stranamente giungono notizie abbastanza positive dalla
serie D. Non sono certo in molti a
ricordarsi l’ultima volta il cui tre regionali erano riuscite a non perdere,
considerando l’eterna crisi di Trento e Mezzocorona da una parte e gli alti e
bassi di Fersina e S. Giorgio dall’altra. Paradossalmente sono stati proprio
gli altoatesini, che in svariate occasioni avevano tenuto alto l’onore della
regione, a mancare il pareggio che avrebbe garantito un en-plein più unico che
raro.
L’apertura spetta però di diritto
alla preparazione della Bassa. Sabato pomeriggio partitella sul sintetico di
Campodenno per riprendere confidenza con i novanta minuti e valutare gli
effetti del primo periodo di allenamento invernale. È emersa un po’ di ruggine
dovuta alla lunga pausa ma nulla di allarmante. Occorrerà sincronizzare
nuovamente qualche meccanismo difensivo e attendere che tutti raggiungano la
miglior forma. Molte le note liete che vengono in primis dalla mezz’ora
iniziale disputata con grande intensità. Poi un fisiologico calo con la squadra
che comunque ha corso per tutta la partita. Alcuni giocatori hanno addirittura
dimostrato di trovarsi già in una condizione straripante. Ha inoltre ben
impressionato il nuovo arrivato Maistrelli che si trova perfettamente a suo
agio in mezzo al campo, dove cerca di unire qualità e quantità. Dopo la scampagnata nel gelo del Salvez, in
serata cena di squadra con giocatori e dirigenti della società, bella occasione
per ritrovarsi anche con i “cugini” del volley. Infine, chiusura col botto con
i nostri prodi eroi a scuotere la tranquilla nottata della valle.
Capitolo serie D: nelle ultime
apparizioni le trentine avevano rimediato solo magre figure e i dieci gol presi
tra Mezzocorona e Trento nell’infrasettimanale costituiscono un dato già di per
sé sufficiente a riassumere il tutto. La sconfitta dei rotaliani merita
comunque di essere analizzata a parte in quanto specchio di questa infausta
stagione: in vantaggio 1-3 e poi 2-4 i gialloverdi si fanno prima rimontare e
poi persino superare nel giro di un minuto contro i mai domi bergamaschi del
Mapellobonate che sfruttano tutta la fragilità degli ospiti e chiudono sul 5-4. Quando si buttano
letteralmente partite e punti in questo modo è dura pensare di potersi salvare.
Un vero peccato se si pensa che i draghi erano riusciti a capovolgere
l’iniziale svantaggio mettendo in mostra quantomeno un’apprezzabile voglia di
reagire e una maggiore vena realizzativa. Anche in quest’ultima giornata i tre
punti sono sfuggiti proprio quando il Mezzocorona sembrava averli ipotecati. Sul
difficile campo della Caronnese, devastante nei primi turni e ancora oggi in
piena lotta promozione, i ragazzi di Orsini reagiscono al gol dei padroni di
casa e al minuto 89 si portano pure sull’1-2 grazie alla rete di Caraccio. In
pieno recupero arriva puntuale la beffa firmata Ferre che trasforma il penalty
del pareggio e manda in frantumi il sogno di conquistare un successo che manca
ormai dal lontano ottobre. Qualche recente miglioramento sembra comunque
esserci stato: gli arrivi di Timpone e Caraccio hanno rafforzato non poco il
reparto offensivo. Il ritorno del mister che aveva guidato il Mezzo nell’avvio
di stagione ha inoltre ridato ai giocatori la voglia di lottar, a testimonianza
del fatto che l’attuale situazione di classifica è la conseguenza di errori
legati alla costruzione della squadra in estate ma anche a scelte forse
affrettate e poco ponderate nei momenti cruciali e più difficili.
Stesso risultato del Mezzocorona
anche per il Trento che non va oltre il pari contro l’abbordabile Seregno.
Grande attesa per l’esordio di De Zerbi, finalmente giunto alla corte di De
Paola e senz’altro uno degli elementi più qualitativi dell’intera categoria.
Giocatore che fino a poco tempo fa sentiva la musica della Champions, che aveva
numerose richieste forse più allettanti (Padova in B, varie squadre di C e
l’ambiziosa Porto Tolle in D) ma che si è fatto convincere dal progetto e dai
proclami dal vulcanico Bizzozzero, al momento esuberante finanziatore della
società assieme a Belfanti. Forse per riacquistare la fiducia dell’ambiente
dopo la clamorosa vicenda Tritium (ovviamente già conclusa con un nulla di
fatto come era preventivabile regolamento alla mano…), la strana coppia ha
regalato ai tifosi pure il colpo Aimo Diana, una vita tra A e B e con qualche
apparizione in nazionale. I due innesti, seppur non giovanissimi (33 e
rispettivamente 35 anni) possono
sicuramente dire la loro in questa categoria e, a condizione di ritrovare una
forma accettabile dopo l’inattività, sono ancora in grado di fare la
differenza. I tifosi tengono giustamente i piedi per terra e sperano che oltre
ai nomi arrivino anche i punti.
Chissà cos’avrà pensato De Zerbi quando
dopo 6 minuti con la nuova maglia il Trento era già sotto di due gol. Cos’hanno
pensato i presenti al Briamasco è invece facile immaginarlo. Avvio sciagurato,
con il promettentissimo Comi, punta classe ’90 e tempo fa giustiziere del
Mezzocorona, che diventa subito un vero e proprio incubo. Alla prima sortita
gli ospiti passano: spiovente innocuo in
mezzo all’area, Rossi e Gheller non si intendono e Comi è lesto a fiondarsi sul
pallone e a fare secco Sforzin con un sinistro potente. Nemmeno il tempo di riprendersi
e lo stesso centravanti prende palla sulla trequarti e si invola indisturbato
verso l’area, salta al limite un primo avversario con il destro, ne supera un
altro rientrando sul sinistro e conclude battendo l’incolpevole portiere
aquilotto. Percussione meravigliosa di Comi ma difesa inguardabile e totalmente
in tilt. Siamo solo al sesto minuto. Il blackout prosegue inesorabile e al
decimo gli ospiti sfiorano il tris. È ancora Comi a seminare il panico nella sgangherata
difesa gialloblu: il numero 10 partendo dalla bandierina di sinistra, si libera
con una grande giocata del diretto marcatore, se ne va sulla linea dell’out e
mette in mezzo per il compagno che spara su Sforzin. Dopo l’iniziale
sbandamento il Trento tenta di reagire e al 22’ accorcia le distanze. Aquaro
protegge bene palla e si conquista intelligentemente una punizione sulla
sinistra che Alberti pennella in area dove stacca Casagrande che costringe il
portiere Maggioni a respingere. Dopo la ribattuta del portiere, arriva sul
pallone Rossi che da pochi passi non può sbagliare il tap-in. Gara
completamente riaperta e gialloblu più propositivi. Sugli sviluppi di un corner dalla destra i
ragazzi di De Paola trovano anche il secondo gol: il portiere non è impeccabile
e nella mischia che si crea nell’area piccola Casagrande indovina la zampata
vincente. Sulle ali dell’entusiasmo i trentini sfiorano anche la rimonta
completa con Rama che in mischia si coordina ma spara alto da buona posizione. Nella
seconda metà di gara le emozioni non sono molte ed è il Seregno ad andare più
vicino al successo, prima con una punizione insidiosa che Sforzin vede
all’ultimo, poi con Pellegata che si fa ipnotizzare dal portiere dove esser
stato pescato solo in area da Giangaspero. Preoccupanti alcuni momenti di assenza
mentale della retroguardia trentina. Finisce con un punto per ciascuno.
Le prossime due sfide, ossia
recupero casalingo contro il Mapello mercoledì e derby di domenica a
Mezzocorona, ci diranno a quali traguardi può ambire questo Trento.
Il S. Giorgio recupera due reti
ma termine ancora senza punti. Reduci dalla debacle dell’infrasettimanale in
terra bresciana, gli Jergina ospitano il Voghera, quarta forza del campionato,
intenzionati a dimenticare Darfo. Proprio il Darfo, con le recenti vittorie si
è allontanato dalle zone basse complicando bon poco la ricorsa delle regionali.
Il primo tempo dei biancorossi, forse ancora scossi dalla recente batosta, è da
dimenticare. I lombardi passano due volte e sembrano aver già chiuso la partita
(in gol anche l’ex Mezzocorona De Angelis, uno dei pochi a salvarsi con i
gialloverdi ma partito a dicembre). Nel secondo tempo i padroni di casa
cambiano volto e attaccano a testa bassa. Dopo 5 minuti H.Mair realizza il
rigore della speranza, poi un incontenibile Orfanello serve a Peter Mair,
miglior marcatore di suoi, il pallone del pareggio. L’impresa si interrompe
proprio sul più bello, perché un errato disimpegno offre a Micheloni la chance
del definitivo 2-3. La formazione di Morini, in credito con la fortuna, dovrà
ripartire dalla prestazione offerta nel secondo tempo.
Il risultato di giornata è quello
della Fersina che espugna più che meritatamente Caravaggio grazie al gol di
Gennara. Lo 0-1 finale non rende adeguatamente l’idea del dominio dei perginesi
che continuano a esser poco cinici. In una nebbia fitta gli ospiti partono
subito forte e colpiscono una clamorosa traversa con Bazzanella che si gira
rapidamente in area e calcia con il destro. Il vantaggio lo firma Gennara che,
finalmente al meglio dopo varie vicissitudini, si sta rivelando pedina
importante. Dopo una ribattuta il centrocampista incrocia il tiro dal limite e
centra il palo, che per una volta aiuta i gialloneri carambolando sul portiere
e quindi in rete. Non paga del vantaggio, la Fersina continua a premere e mette
alle corde i bergamaschi. Tra le molte occasioni sciupate una ha veramente
dell’incredibile. Palla rubata al difensore, l’attaccante che si viene a trovare
solo davanti al portiere avversario, ma un rimbalzo lo tradisce contringendolo
a rallentare. Con un tocco preciso verso due compagni a centro area viene comunque
reso vano il rientro del difensore. Pur con due uomini a pochi passi dalla
porta, i perginesi mancano però colpevolmente il raddoppio e non chiudono il
match. Sprecando così tanto il rischio è quello dell’ennesima finale amaro.
Questa volta però la formazione di Cortese non molla un centimetro e mantiene
il risultato. Prima della fine c’è anche il tempo per un altro legno colpito da
Cicuttini (di testa) dopo angolo di Marchione. Resta il problema della
concretezza ma la solidità dimostrata è un buon punto di partenza. Significativo
lo zero nella casella gol subìti:i perginesi hanno infatti evitato le troppo
frequenti sbavature in difesa.
In chiusura news dal mondo
dell’Eccellenza. Dopo svariate difficoltà dovute all’impraticabilità del
terreno di gioco, si è finalmente recuperata l’ultima sfida in calendario, vale
a dire quella tra Levico e Brixen. Per scongiurare un altro rinvio si è optato
per un’inversione di campo. Poco male per il Levico, che ciò nonostante è
riuscito a vincere balzando così al sesto posto in solitario. Decisive le reti
siglate nella ripresa da Filippini e Meneghini che replicano al vantaggio
altoatesino.
Per la Bassa va senz’altro bene
così, dato che un’altra formazione trentina si allontana dalla zona
retrocessione. Domenica intanto l’equilibratissimo campionato d’Eccellenza
riparte già.