lunedì 25 febbraio 2013

Situazione al 24 Febbraio



Nella giornata delle elezioni, vissute in un comprensibile clima di rassegnazione e sconforto, è la neve a farla da padrone e a condizionare le partite domenicali. Tra le molte squadre costrette al rinvio c’è anche la Bassa, fermata dall’evidente impraticabilità del Salvez. Ancora incerta la data del recupero: probabile che l’incontro disputi uno dei prossimi mercoledì. Difficile che si decida di attendere addirittura il 24 marzo e di approfittare della sosta prevista dal calendario per quel weekend.

In attesa del prossimo difficilissimo match, non resta che tirare le somme su quanto avvenuto sugli altri campi. Solo dieci le squadre di promozione effettivamente impegnate, dato che non si è giocato neppure a Storo e a Mezzolombardo. Si dovrà quindi attendere per vedere il big match tra Calchiochiese e Ravinense, così come per valutare se la Rotaliana ha risentito del pesante ko di Condino. 

Quattro successi esterni e una vittoria casalinga sono l’esito di cinque sfide che mettevano in palio punti fondamentali. Il duo di testa fa da spettatore e può esultare per la sconfitta rimediata dal Villazzano, che stecca clamorosamente a Romarzollo perdendo un’ottima chance per portarsi momentaneamente davanti a tutti. La formazione della collina era pure passata in vantaggio, ma ha finito per subire la rimonta degli arcensi che strappano tre punti che li proiettano nelle zone alte. La classifica è infatti spaccata in due: dalla Ravinense prima e la Baone ottava ci sono solo quattro punti di distacco (32 e, rispettivamente, 28 punti). Non tutte e otto le compagini mirano al salto di categoria (pensiamo al Castelsangiorgio e alla stessa Baone), ma intanto si tratta sicuramente di un punteggio che consente di avvicinarsi al vero obiettivo stagionale, cioè la salvezza. Nella metà alta della graduatoria è bene inserire anche l’Arco, bloccato a quota 27 ma con una partita in meno. Nel folto gruppo di testa si è catapultato il Borgo che espugna il Mario Lona con un secco 1-3. Partita dai due volti quella fra valsuganotti e Lavis, con i giallorossi che prevalgono nel primo tempo portandosi sul 0-2 già nella primi venti minuti con due colpi di testa su altrettanti corner. Nei secondi quarantacinque minuti è tutto un altro Lavis, galvanizzato dal 1-2 della speranza. Dopo aver accorciato le distanze, i rossoneri del grande ex Ceraso ci credono e sfiorano più volte il pari, prima di subire la mazzata finale di Vinante, che con un gran tiro che chiude i conti. Borgo che dunque reagisce al meglio al scivolone casalingo della scorsa settimana e si candida come possibile outsider. 

1
-
RAVINENSE
32
2
-
CALCIOCHIESE
31
3
-
VILLAZZANO
30
4
-
BORGO  A.S.D.
29
5
-
LAVIS A.S.D.
28
6
-
CASTELSANGIORGIO
28
7
-
BAONE  A.S.D.
28
8
-
ROTALIANA
28
9
-
ARCO 1895
27

Con questi risultati la Bassa vede fuggire le squadre che ha davanti a sé ma quel che preoccupa di più è quanto succede dietro. Il decimo posto, attualmente occupato dai nonesi, garantisce la salvezza senza necessità di ulteriori calcoli. La prorompente risalita di Rovereto e Condinese, tra l’altro preventivabile, mette tuttavia una forte pressione sulla banda di Brugnara, che ora è stata quasi raggiunta da queste due formazioni, che hanno tutte le carte in regola per fare molti punti nel girone di ritorno.

10
-
BASSA ANAUNIA
22
11
-
ROVERETO
21
12
-
CONDINESE
20

Colpi esterni sia per le zebrette che per i canarini, con entrambe la squadre che bissano le vittorie ottenute domenica scorsa. Il Rovereto passa al Mutinelli di Ala contro un Castelsangiorgio obbligato a chiedere asilo  ai cugini dell’Alense. Pochissimi finora erano riusciti a sconfiggere in trasferta la matricola terribile e questo non fa altro che incrementare il valore dell’impresa dei bianconeri. In vantaggio di due reti, gli uomini di Merlino subiscono la rete dell’1-2, ma, nonostante l’inferiorità numerica, respingono l’assalto finale dei padroni di casa. 

Vittoria rocambolesca anche per l’altra formazione rinata in queste ultime due partite: la Condinese la spunta sull’Azzurra e torna da via Olmi con il bottino pieno. Colpi di scena a ripetizione fino al 2-3 decisivo di Kamal. I canarini si portano sul doppio vantaggio, ma sono poi vittima dell’improvvisa rimonta dei padroni di casa che in una manciata di minuti pareggiano grazie al loro trascinatore Piffer. Gli ospiti sono scossi, ma non perdono la testa e si riportando avanti con il talentuoso marocchino che sigla il gol che regala ai suoi lo scontro diretto.

Chiude la giornata la sfida delle disperate tra Garibaldina e Vallagarina, che decreta il sorpasso dell’ultima della classe ai danni della penultima. I padroni di casa vengono condannati dalla dura legge dell’ex: è infatti il redivivo Stonfler, appena acquistato dal Verla dove era arrivato dopo alcune stagioni trascorse proprio con la maglia giallorossa. Nessuna pietà da parte del cembrano per quelli che fino a giugno erano i suoi compagni: doppietta letale che ridà qualche speranza alla sua nuova squadra e che inguaia ancor di più una Garibaldina al secondo tracollo in altrettante sfide salvezza. Per tutte e due non sarà facile evitare la discesa in Prima Categoria.

A ben vedere, le ultime quattro appaiono ora un po’ staccate delle altre compagini di bassa classifica, ma non c’è ancora nulla di definitivo.

13
-
AZZURRA S. BARTOLOMEO
14
14
-
PINZOLO CAMPIGLIO
13
15
-
VALLAGARINA  S.C.A.R.L.
12
16
-
GARIBALDINA
11


Turno condizionato dalla neve anche nelle altre categorie. Cinque partite giocate in Eccellenza, dove si registra l’ulteriore allungo del Dro sulle immediate inseguitrici. Superato alla grande l’ostacolo S. Martino, i droati, pur complicandosi troppo la vita, sconfiggono 4-2 il Brixen in località Otra. Padroni di casa che sembrano aver archiviato la pratica già ad inizio secondo tempo, visto il rassicurante 3-0 e la superiorità numerica. Le troppe chance sciupate e il tipico spirito battagliero altoatesino, permette però agli ospiti di rientrare in partita: il 3-1  giunge al termine di un perfetto contropiede, poi c’è spazio per il 3-2 grazie ad un rigore. I tifosi cominciano a temere il peggio e allora ci pensa il bomber Poli infilando il portiere in uscita e lanciando così la fuga dei suoi. Il S.Martino, reduce dalla sconfitta nel big match, non supera l’esame Appiano (2-0 per i biacorossi) e resta a secco di vittorie in questo girone di ritorno. Sale quindi il Valle Aurina, che coglie un punto al Druso, contro un Bolzano che deve ringraziare san Torcasio per aver più volte salvato il pari con interventi miracolosi. 

Chi ha cambiato decisamente marcia dopo un’andata traballante è l’Alense. Terzo hurrà in altrettanti incontri, questa volta contro una diretta rivale e su un campo, quello di Merano, che, al dì dell’annata storta del Maia Alta, rimane comunque tra i più difficili. Doppietta di un ritrovato Bonazza, che in autunno aveva un po' perso il vizio del gol.

La squadra delle X colpisce ancora: il Mori non ce la fa proprio a guarire dalla pareggite e non conquista i tre punti nemmeno questa volta. Per come si erano messe le cose, però, il pari ottenuto in casa della Plose vale quanto una vittoria: al vantaggio ospite rispondono gli altoatesini con ben tre reti. La formazione di S.Andrea in Monte sembra legittimare il risultato costruendo svariate palle gol, ma ha la colpa di non infliggere il colpo di grazia. Nel finale i moriani riacciuffano il pareggio che per questa domenica è più dolce del solito.

Solo due match disputati nel girone B della serie D, quelli che vedono impegnate Trento e Fersina.

Nell’inusuale sede di Mezzocorona i perginesi ospitano la Pergolettese, seconda forza del campionato. I gialloneri, per l’occasione in maglia rossa, giocano alla pari, lottano, dimostrano di meritare almeno un punto, ma alla fine tornano a casa a mani vuote grazie ad un arbitro improponibile che a tre minuti dalla fine, sul punteggio di 1-1, si inventa una punizione inspiegabile, poi trasformata in gol da Amodeo. A poco valgono le proteste trentine, che in pieno recupero reclamano pure un rigore. Gli animi sono accesissimi e ne fa le spese mister Cortese, ancora una volta allontanato dal direttore di gara prima del novantesimo. Di fronte a certe direzioni di gara non si può certo biasimarlo. Fersina come minimo sfortunata con le giacchette nere. L’ultimissima occasione per scongiurare una sconfitta ingiusta capita sui piedi di Bazzanella che, sul filo del fuorigioco, innescato da un colpo di testa, non angola abbastanza, consentendo la parata a Steni. Gli altri gol erano arrivati ancora su punizione per i cremaschi e con un imperioso stacco di Panizza per la Fersina. Cammino salvezza comunque non compromesso, l’importante è ricominciare a fare punti già da domenica. 

Sprecate le ultime possibilità di reinserirsi nella lotta salvezza, il Trento si recava a Castel Goffredo cercando almeno di onorare la maglia. Le recenti performance e l’assenza dell’unico giocatore in grado di segnare con facilità (Aquaro) facevano ipotizzare l’ennesima debacle. Invece, proprio quando meno te lo aspetti, il Trento batte un colpo trovando il primo squillo in trasferta della stagione. Un’impresa, se si tiene conto che, prima della partita di Mezzocorona, la Castellana aveva inanellato un lungo filotto di risultati utili. Finalmente protagonista De Zerbi, autore di assist e gol, giocate che spianano la strada agli aquilotti. Dopo l’1-2 i gialloblù (pareggio a fine primo tempo, poi punizione del trequartista bresciano) soffrono la reazione dei locali, ma non crollano e calano il tris con Mazzetto. Salvezza ad ogni modo ancora lontanissima.

venerdì 22 febbraio 2013

Preview della DICIASSETTESIMA GIORNATA: BASSA ANAUNIA - Arco



Nevicate delle ultime ore permettendo, domenica la Bassa affronterà al Salvez l’Arco, squadra che evoca bellissimi ricordi. Proprio una strabiliante vittoria (4-2) al Valmaor contro i gialloblù aveva sancito lo scorso anno la matematica salvezza. I momenti di quella giornata indimenticabile per chi ha a cuore le sorti della società dovranno fungere da stimolo per questa nuova sfida. I nostri sono chiamati a ripetere la buona prova di Villazzano al cospetto di un avversario forse meno quotato ma in netta risalita e desideroso di inserirsi prepotentemente nella lotta per risalire in Eccellenza, obiettivo minimo per una compagine blasonata come quella del presidente De Laurentis, abituata fino a non molti anni fa a competere per essere promossa in D.

Al dì là del piacevole precedente menzionato, nei precedenti incontri pochi sorrisi e molti rimpianti per i nonesi: una sola vittoria, due pareggi e due sconfitte. In trasferta un 1-1 con gol beffa subito in pieno recupero all’esordio assoluto in via Pomerio, il ko dello scorso anno con moltissime occasioni sciupate per impattare e un altro 1-1, quello di quest’anno, tutto sommato giusto. Davanti al pubblico amico, oltre al 4-2 citato, una sconfitta indiscutibile il primo anno (0-2) proprio a Campodenno.

Andata non sensazionale per la formazione di Pallanch, non certo partita con proclami di vittoria a tutti i costi, ma comunque ritenuta tra le possibili pretendenti al trionfo finale. Per molti turni bloccati nella zona medio-bassa della classifica, gli arcensi sono stati in grado di risalire progressivamente e, in virtù del fatto che la tete de la course non procede a ritmo serrato, si stanno riportando a ridosso delle prime. Va ricordato poi che le squadre allenate dell’attuale mister gialloblu tendono statisticamente a migliorare nettamente il loro rendimento nel girone di ritorno, il che impone un’attenzione ancora maggiore. L’approdo nella Busa dell’ex Pinzolo Collarci, in via di recupero dopo un infortunio, conferma che la società non ha intenzione di fermarsi proprio ora che i giochi in vetta sono apertissimi. Il centroavanti, la cui presenza domenica è ancora dubbia, va a rafforzare un reparto offensivo di tutto rispetto (Da Croce, Risatti e Menolli per dirne alcuni). Forse è bene augurarsi che il nuovo arrivato manchi, visto che l’ho scorso anno la Bassa è stata la sua vittima preferita (4 reti nelle due partite). 

Nell’ultimo turno per i prossimi ospiti del Salvez un risicato 1-0 sull’Azzurra, in una partita in cui che i padroni di casa, nonostante il punteggio striminzito, hanno comunque meritato di vincere.

Match fondamentale per i nostri che devono racimolare più punti possibili prima del “trittico della morte” che gli attende nel mese di Marzo: tre partite contro avversari alla portata, ma diretti avversari nella battaglia per la permanenza in Promozione: Condinese, Pinzolo e Garibaldina.

lunedì 18 febbraio 2013

Il resto della SEDICESIMA GIORNATA



Sono in molti ad affermare che con il girone di ritorno inizia sostanzialmente un nuovo campionato. I risultati di questo primo turno offrono nuovi argomenti a coloro che sostengono questa tesi. La domenica ha rappresentato infatti un trionfo per gli underdogs che si sono presi una bella rivincita sulle compagini di testa, costrette ad un brusco risveglio. 

Nessuna vittoria per le prime quattro e successi insperati per molte formazioni di bassa classifica, segno che il girone è equilibrato e che la corsa alla salvezza è tutt’altro che agevole. Vetta solitaria per la Ravinense, che dopo il ko contro la Bassa rischia un altro stop inatteso contro la Baone. Con i nuovi arrivati non ancora al meglio, l’undici di Fugatti va sotto contro la Baone e ottenuto il pareggio non riesce ad andare oltre. Fa peggio il Calciochiese che perde 2-1 a Rovereto. Partita tesa e combattuta, con le zebrette che la spuntano nel finale con un gol contestato di Bonilla (il tocco con la mano c’è, difficile esprimersi sulla volontarietà). Prima del rocambolesco epilogo, i bianconeri erano passati in vantaggio con il tap-in di Loyola dopo un tiro-cross finito sulla traversa, poi un’uscita sconsiderata di Deromedi consentiva a Ndaw di rimettere i suoi in carreggiata. Sempre nel primo tempo un’altra indecisione dello stesso estremo difensore non era stata trasformata in gol da Pellizzari (che di testa getta alle ortiche una chance colossale). Tonfo fragoroso della Rotaliana, schiacciata al Bettega dalla Condinese in una partita senza storia. La copertina spetta quindi proprio a Rovereto e Condinese, due grandi decadute, deludenti all’andata e smaniose di rivalsa. Con questi due successi su avversari di caratura entrambe accorciano sulla Bassa e confermano di non aver alcuna intenzione di retrocedere. Si tratta di due squadre con ottimi organici e che daranno filo da torcere a chiunque. Fra i roveretani, spicca l’ingaggio di Manica, l’anno scorso straordinariamente prolifico in Eccellenza, nonostante le evidenti lacune della sua squadra (Vallagarina, ndr), Un centravanti di alto livello era proprio quello che serviva a Merlino, visto che i suoi faticavano soprattutto a concretizzare una volta giunti nella zona pericolo.

Nei bassifondi, fondamentale successo esterno del Pinzolo che supera la Garibaldina in una sfida fra due squadre alla disperata ricerca di punti. La punizione beffarda di Pontalti risolve una partita da spedire al più presto nel dimenticatoio. Ancora a picco il Vallagarina, a cui non bastano i numerosi innesti invernali per evitare il ko casalingo contro il Lavis. Mattatori i due Holler: lagarini sempre più ultimi, rossoblù di Ceraso proiettati nelle primissime posizioni. 

Ravinense 32, Calciochiese 31, Villazzano 30, Rotaliana/Lavis/Castelsangiorgio 28, Arco 27 

Addirittura sette squadre in cinque punti! Oltre al Lavis, si avvicinano pure Castelsangiorgio e Arco. I primi strapazzano il Borgo in Valsugana (2-4), ma in teoria non hanno ambizioni di vittoria finale, i secondi piegano di misura l’Azzurra e tornano pienamente in corsa per il salto di categoria dopo una prima parte di stagione in chiaroscuro. L’acquisto del bomber Collarci potrebbe dare agli arcensi quel qualcosa in più per giocarsela fino in fondo.



Serie D ed Eccellenza  
In D il Trento pareggia in casa contro il Seriate e non riesce a dare un senso all’ennesima stagione tormentata e destinata ormai a concludersi nel peggiore dei modi. Al Briamasco zero gol, molti falli, tantissimo nervosismo e cartellini come se piovessero. Il tutto in un clima surreale vista la contestazione (più che condivisibile) dei pochi presenti. Il Mezzo concede il bis dando seguito alla vittoria nel derby e mantenendo intatte le speranze salvezza. Caraccio e Paganelli decidono la sfida con la Castellana, avversario tosto e imbattuto molto tempo. Momento positivo per i rotaliani, dopo mesi di buio nerissimo. Guardando i marcatori salta subito all’occhio che sono andati ancora a segno due giocatori arrivati in inverno. La società si è quindi mossa bene sul mercato dopo gli errori estivi (meglio tardi che mai!) e grande merito dell’attuale rinascita va probabilmente all’ex ds Tormen (che si sarebbe dovuto trattenere). I gialloverdi sono ora terz’ultimi a soli 9 punti dalla sest’ultima e a meno 4 dal S.Giorgio. Gli altoatesini, incapaci di concretizzare il vantaggio e la superiorità numerica, perdono 2-1 a Caravaggio e rimangono in piena zona playout. Molto bene la Fersina che ingrana la quarta superando 1-2 l’Alzano nello scontro diretto. Oggi come oggi i perginesi sarebbero addirittura fuori dalla zona playout. 

I filosofi tedeschi parlerebbero di Schadenfreude, altri di semplice istinto di sopravvivenza: quel che è certo è che la triste situazione in cui si trova il S.Angelo rallegra non poco molte squadre trentine, da quelle di D fino alla nostra Bassa. La crisi che ha colpito i lodigiani sembra non avere fine e se alla carenza di risultati sul campo si aggiungono episodi tragicomici come la chiusura dello stadio da parte del sindaco, è lecito attendersi che non ci saranno quattro retrocessioni trentine dalla serie D. 

In Eccellenza occhi puntati sul big match di San Martino in Passiria, dove i padroni di casa capitolano di fronte al Dro, ora lanciatissimo in testa alla classifica. Nelle zone basse tra le trentine crolla l’Albiano a Naturno (3-0), mentre vince ancora l’Alense. Stenta il Mori, che difficilmente perde, ma che prosegue a suon di pareggi e non riesce quindi a togliersi del tutto dalla parte bassa della classifica.

SEDICESIMA GIORNATA: VIllazzano - BASSA ANAUNIA 1-1



Dopo un successo e una sconfitta (a salvezza acquisita) questa volta la Bassa torna dalla trasferta di Villazzano con un ottimo pareggio. Il mio fido consigliere mi suggeriva come titolo ad effetto “ra-PINA sfumata a Gabbiolo”, ma la realtà è che un’eventuale vittoria ospite non avrebbe destato scandalo. 

Le innumerevoli assenze tolgono a Brugnara quasi ogni dubbio sugli undici da mandare in campo e lo obbligano a fare di necessità virtù. L’unica incognita consisteva nella scelta dell’under da schierare assieme all’immancabile Pinamonti. Come anticipato, gli infortuni di Callovini e Larcher non lasciavamo molte alternative: o Cattani esterno o il classe ’95 Banal terzino. Alla fine è stato proprio quest’ultimo a spuntarla e a guadagnarsi così la prima presenza assoluta con la maglia della prima squadra. Un esordio complicato per più ragioni: non solo per la giovanissima età e per l’arduo compito di sostituire un Larcher che gioca da veterano, ma anche considerando le qualità del reparto avanzato del Villazzano. Banal, aiutato al meglio dai compagni, non si fa comunque schiacciare dalla pressione e si rende protagonista di una buona prestazione, condita da tanto impegno. Per il resto, soluzioni abbastanza obbligate, con Pinsi ancora una volta alzato davanti alla difesa composta da Giacomelli, Giovannini, Cassata e dal già citato Banal. Subito titolare anche il nuovo arrivato Maistrelli, che parte esterno destro ma dimostra da saper giocare bene anche più avanti, a supporto dell’attacco con inserimenti sulle sponde di Carolli. Buona la prima quindi per l’ex Albiano, a cui non sembra mancare nemmeno un discreto temperamento. In mezzo al campo capitan Turrini e Rampanelli, con Pinamonti che con la sua celebre corsa può fare contemporaneamente l’ala sinistra e la seconda punta. Al centro dell’attacco l’attesissimo ex Carolli, anche oggi autore di una partita di grande sacrificio.

Dall’altra parte, Baldo è costretto a privarsi del solo Mici, squalificato e non attua rivoluzioni. In avanti il pericolo numero uno è l’esperto Mazzola, ma in generale si tratta di una squadra completa e ambiziosa, che non si trova così in alto per caso. 

Il Villazzano chiarisce subito l’intenzione di voler fare la partita, ma la Bassa non sta a guardare e pare molto ben messa in campo. I padroni di casa cercano sempre di giocare la palla, già a partire dalla difesa, ma il ritmo è troppo basso per impensierire una Bassa ordinata e attenta. Il primo squillo è di Mazzola che apre troppo il tiro, dopo perfetta assistenza di Giovannini, fuggito sulla fascia sinistra e poi bravo a servire all’indietro il compagno. I nonesi non si limitano a controllare e poco dopo sfiorano il vantaggio. Cassata batte una rimessa alla sua maniera, la palla lunga è spizzata da Carolli e sulla sfera si avventa in tuffo Maistrelli che mette fuori di pochi centimetri. È il preludio al gol. Pinamonti al limite, salta un avversario, vince caparbiamente un contrasto e, incuneatosi in area, con un siluro fulmina il portiere sul primo palo. 

I biancoazzurri tentano di imbastire una reazione ma, nonostante un interessante fraseggio, non sfondano e non creano reali pericoli. Conscio della situazione, Baldo si sgola  dalla panchina chiedendo maggiore velocità d’esecuzione per poter impensierire veramente la retroguardia nonesa. Giuliani e Vidalot, generalmente tra i più brillanti, soffrono il pressing avversario e faticano a fare la differenza. Il secondo, in particolare, sembra talora rallentare troppo la manovra, interstardendosi in tocchi e lanci dall’elevato coefficiente di difficoltà. Cristofori è decisamente poco impegnato e decide così di regalare qualche minuto di suspense al pubblico infreddolito con un paio di uscite avventurose che non hanno fortunatamente conseguenze negative. La Bassa non gestisce passivamente ma riparte in contropiede e in un caso un’ accelerazione di Pinamonti costringe il numero 5 ad intervenire in ritardo con giallo scontato. Dalla punizione che ne deriva ne nasce una mischia, con palla che finisce sui piedi di Giacomelli che spedisce sopra la traversa. Il gol sarebbe stato comunque reso vano dall’intervento dell’arbitro che aveva fermato il gioco per un dubbio fallo in attacco. Una punizione fuori misura di Giuliani è l’ultimo tentativo di pareggiare di un primo tempo che termina con un vantaggio molto ben amministrato dagli ospiti. 

L’impressione è che, ripetendo anche nella seconda metà di gara quanto fatto vedere nella prima, si possa fare il colpaccio così come avvenuto nell’ultima di andata con la capolista Ravinense. L’ottimismo dura poco, perché dopo una manciata di minuti dal rientro in campo un’indecisione difensiva rovina tutti i piani dei nonesi. La squadra si fa trovare un po’ scoperta, il tocco in verticale di Revolti per Mazzola non è irresistibile ma Cassata, fino a quel momento perfetto, non intercetta e favorisce la punta locale che si libera di Giovannini e con un preciso scavetto beffa Cristofori in uscita. La ripresa si complica dunque sin dal principio e il Villazzano, raggiunto il pari, riacquista coraggio ed entusiasmo. Per la Bassa invece è un duro colpo: la squadra sbanda per qualche minuto e si rintana nella propria metà campo. Aumenta  pure il nervosismo, soprattutto fra i biancoazzurri, il che stupisce visto che siamo nella fase della gara a loro più favorevole. In questi minuti convulsi una sciagurata svirgolata a centro area manda fuori causa la retroguardia nonesa e si trasforma in assist per l’autore del pari che da posizione defilata la piazza sul primo palo: sembra fatta, ma Cristofori, prima comprensibilmente sorpreso dal liscio del compagno, con un balzo felino devia in corner tiene in vita i suoi nel momento più difficile del match. In generale Mazzola merita ad ogni modo un voto positivo in quanto ha aiutato i suoi non solo con la rete dell’1-1, ma anche svariando per l’intero incontro su tutto il fronte d’attacco, spesso sul filo dell’offside, forzando perciò la difesa ospite ad una continua allerta. Lo scampato pericolo scuote gli uomini di Brugnara che lentamente riconquistano terreno e riducono al minimo le offensive dei più quotati avversari. La sfida torna ad essere equilibrata con spunti da ambo i lati: il Villazzano spreca con Vidalot che dopo respinta corta della difesa azzarda una conclusione volante effettivamente non facile. Sul fronte noneso si segnalano varie iniziative sulla sinistra del duo Pinamonti-Rampanelli, con quest’ultimo tra i più intraprendenti nell’ultima mezz’ora e in crescita rispetto ai primi quarantacinque minuti più timidi. Per gli amanti delle polemiche, in pochissimo tempo, si verificano altresì due episodi dubbi nei rispettivi sedici metri: prima, sugli sviluppi di un angolo respinto, Pinamonti tenta un anticipo rischioso e aggancia l’avversario da dietro, poi, nell’area opposta Carolli viene vistosamente trattenuto. In entrambi i casi il direttore di gara sorvola, per non far torti a nessuno. In seguito, bella incursione in area di Turrini, che fra una selva di gambe evita un primo difensore poi finisce a terra. Il contatto c’è, ma il capitano sembra cadere un po’ in ritardo. 

I due mister inseriscono forze fresche nella speranza di pescare il jolly di giornata. Brugnara decise di non caricare di troppe responsabilità Banal e lo richiama per far spazio a Turrini A. In seguito, problemi fisici sanciscono la fine della partita di Cassata che lascia il posto Cattani, con conseguente arretramento di Pinsi che va a fare il centrale, mentre Turrini diventa il nuovo terzino. Ruolo pressoché inedito per il Turra, che si cala comunque bene nella parte, benché più propenso ad attaccare che a difendere. Statistica amarcord: l’ultima apparizione in quella posizione del vice capitano era coincisa con la fondamentale vittoria di Cavrasto dello scorso anno.

Nel finale la stanchezza si fa sentire per tutti e il numero di palle gol create diventa inversamente proporzionale a quello dei passaggi imprecisi. Il triplice fischio di Bellutti di Arco accontenta più la Bassa che il Villazzano, reo di non aver approfittato del rallentamento delle prime della classe. 

I nonesi tornano in valle con un punto importante, conquistato su un campo difficile e dopo una prova di carattere. Le assenze potevano pesare, ma chi è stato chiamato in causa non ha deluso. Una prestazione convincente, da squadra che sa di dover soffrire fino alla fine e di non poter concedersi troppi passaggi a vuoto. Unica pecca, il momento di sofferenza dopo il gol subìto. Un gol che fra l’altro, nasce da demeriti nostri, come spesso accaduto quest’anno. Ma non si può chiedere troppo a dei ragazzi che hanno dato il massimo.  Il cammino è lungo, continuiamo su questa strada!

sabato 16 febbraio 2013

Injury Report



Non è iniziata sotto una buona stella la settimana che precede il ritorno al campionato. Le pessime notizie per Brugnara arrivano da un’infermeria che sta diventando giorno dopo sempre più affollata. Agli infortuni già noti accorsi a Callovini e Zorzi si aggiungono ora le assenze di Contini e Larcher. Si tratta di defezioni pesanti, visto che Contini si era lentamente ristabilito, mentre il giovane terzino anche nelle amichevoli invernali aveva confermato il suo perenne stato di grazia e di essere già in forma smagliante. Problemi di under quindi per il mister, che può al momento contare con certezza solo su Pinamonti (‘94). La famosa regola volta a favorire un progressivo inserimento dei giovani calciatori nelle squadre impone però la presenza di un altro giocatore nato prima del 1992 e visto che saranno out Larcher (’93) e Callovini (’94), si deve trovare in fretta una soluzione valida. Le alternative non sono molte: Grandi (’94), che non è disponibile, Cattani (’94), che ha ricominciato ad allenarsi solo a metà di questa settimana, Maines (’94), aggregato alla prima squadra già nelle ultime partita di andata oppure la new entry invernale Banal (’95). La preferenza potrebbe cadere proprio su quest’ultimo (prodotto della cantera e impegnato con la formazione juniores), in quanto fisicamente a posto e in luce nelle recenti amichevoli. Sulla decisione finale inciderà pure il tipo di giocatore di cui vi è più bisogno, in quanto Banal gioca ad esempio in difesa, più arretrato dunque rispetto agli altri nominati. Le incognite non riguardano in effetti solo il centrocampo, ma anche la difesa, dato che oltre alla menzionata assenza di Larcher vanno aggiunti i dubbi sulle condizioni di Giacomelli e Giovannini, che in settimana sono rimasti fermi ma che dovrebbero farcela per domenica. 

La situazione è migliore almeno per quanto riguarda gli attaccanti, considerando che Carolli è disponibile, mentre Biada durante le recenti sfide non ha perso l’occasione di mettersi in mostra andando a segno ripetutamente.  

La vigilia non sarà perciò quella che il tecnico sognava, ma, se gli undici che scenderanno in campo daranno il massimo, si potrà ben figurare anche al cospetto di un avversario temibile come il Villazzano.

lunedì 11 febbraio 2013

10 Febbraio



Si ricomincia! Domenica prossima torna in campo la Promozione dopo la pausa invernale!

La Bassa ricomincia dal difficile campo di Gabbiolo, dove affronterà il Villazzano, fermato sull’1-1 all’andata, grazie al gol dell’ex Carolli.  Il bomber non è ancora al meglio, ma sicuramente farà di tutto per esserci nella sfida contro i suoi ex compagni, già castigati nella gara di andata. Match dalle sensazioni particolari anche per l’altro ex di turno, ossia Contini, presente all’andata ma ora più in forma e finalmente libero dai problemi fisici che lo aveva limitato nelle prime partite.  

Salvo miracoli in settimana, Brugnara dovrà fare a meno di Zorzi, stirato, e di Callovini, decisivo nell’ultimo match disputato ma bloccato da fastidiosi problemi al ginocchio. Da valutare anche le condizioni del capitano Turrini L., che negli ultimi mesi aveva giocato stringendo i denti. A centrocampo alternative ridotte per il tecnico cembrano che può però contare sul nuovo arrivato Maistrelli, grazie alla presenza del quale Pinsi potrà forse tornare al suo ruolo originario. Dopo aver dovuto attendere novembre per l’esordio stagionale, Rampanelli è ora pienamente recuperato e può essere utile sia a in mezzo al campo, sia sugli esterni.  

Riguardo al Villazzano va detto che ufficialmente l’obiettivo prefissato della squadra del sobborgo è quello di arrivare nei primissimi posti, ma, più o meno esplicitamente, è trapelato sin dall’estate l’intento di vincere il campionato. L’organico è adeguato e l’assenza di una formazione in grado di prendere il largo e distaccare le altre potrebbe alla lunga favorire proprio la squadra di Baldo. La compagine del capoluogo, nonostante qualche intoppo a metà andata, è sempre rimasta nei piani alti e grazie alle quattro vittorie negli ultimi cinque incontri è ora a soli due punti dalla strana coppia Calciochiese-Ravinense. Inevitabile quindi pensare che i padroni di casa giocheranno per vincere a tutti costi, nella speranza di un ennesimo passo falso delle altre. Davanti al pubblico amico un’unica sconfitta e sette vittorie per i biancoazzurri, che a domicilio hanno concesso punti solo ad una Ravinense che in quel periodo era un rullo compressore.

Il fatto che a Villazzano si pensi in grande è confermato pure dal breve ma comunque significativo ritiro in terra bresciana per preparare al meglio il girone di ritorno. Ci si deve attendere quindi una squadra mentalmente e atleticamente ben preparata. 

La Bassa ha terminato la serie di amichevoli invernali conquistando un onorevole terzo posto al Memorial Perghem di Villa Lagarina, vinto dalla squadra ospitante che di conseguenza succede proprio ai nonesi nell’albo d’oro. Nella sfida per il terzo posto netto 5-0 sul Besenello, formazione di seconda categoria. Da segnalare la doppietta di Biada e il primo gol assoluto con la prima squadra per il giovane Banal (classe ’95).
Turno di riposo in serie D, dopo il tour de force del mese di Gennaio. L’Eccellenza aveva perciò tutta l’attenzione degli sportivi regionali. Guardando alle zone che più ci interessano, cioè alle ultime posizioni, spiccano le vittorie di Alense e Bolzano, che in due delicatissimi scontri diretti superano rispettivamente Termeno e Plose e accorciano ulteriormente la classifica. Uno a zero al Mutinelli (in gol il redivivo Bonazza) per un’Alense in crisi che ritrova così i tre punti che mancavano da metà novembre. Una reazione importante dopo il secco 2-0 subìto lo scorso weekend. Un successo dal grande valore anche perché ottenuto contro un Termeno ugualmente coinvolto nella parte bassa della graduatoria e ora agganciato. Identico risultato per il Bolzano che al Druso piega la Plose e può finalmente gioire dopo una lunga astinenza. Il Porfido continua la sua risalita cogliendo il quarto risultato utile consecutivo. Anche questa volta, però, i cembrani non vanno oltre il pari contro il Valle Aurina. Rossoneri subito avanti con la rete di Tessero, il loro miglior talento. Gli altoatesini non mollano e prima pareggiano con Unterchircher che sfrutta una corta respinta del portiere, poi a fine primo tempo si portano in vantaggio con Wegher, imbeccato da Aichner. A metà ripresa ci pensa Tessero a limitare i danni, con il rigore del definitivo 2-2. Fondamentale passo avanti per l’Appiano che travolge il Naturno e si porta a +5 dal terz’ultimo posto, occupato ora da Alense, Bolzano e Termeno. Il Naturno, al secondo stop in sette giorni, scivola al penultimo posto, davanti al solo Maia Alta. L’FCO ferma al Confluenza i primi della classe del S.Martino al termine di una partita scoppiettante (3-3 il finale). I meranesi sembrano più compatti e competitivi rispetto allo scorso autunno e dunque i giochi sono ancora aperti.  

Anche l’altra formazione di testa non vince e quindi sono ancora la due neopromosse Dro e S. Martino a guardare tutti dall’alto. I droati, a lungo in 10 uomini, si salvano nel finale rimontando i due gol del Levico. Proprio all’ultimo gli uomini del presidente Angeli hanno addirittura sciupato malamente una ghiotta occasione per ottenere la vetta solitaria: lancio in profondità per Poli, che, in vantaggio sull’avversario e solo davanti al portiere in uscita alza troppo il pallonetto per la disperazione dei supporter locali.  Occhio al Salorno, a questo punto, squadra ben attrezzata che battendo di misura il Brixen accorcia le distanze portandosi a -1 dalle capoliste. Si fa invece sfuggire la chance di avvicinarsi alla vetta il Comano, che impatta 1-1 contro il Mori e rimane a -3. Dopo il vantaggio ospite, pareggio del solito Masè. La squadra lagarina colleziona un altro pari e rimane nel limbo, tra le zone alte e quelle più pericolose. La nota positiva è l’imbattibilità che dura da mesi, quella negativa la difficoltà a conquistare i tre punti. I 23 punti valgono un momentaneo settimo posto, tuttavia occorre evitare cali di concentrazione per scongiurare un finale di stagione complicato.

lunedì 4 febbraio 2013

Domenica 3 Febbraio



La prima domenica del nuovo mese ci regala il ritorno dell’Eccellenza e due derby in serie D, con conseguente garanzia di punti almeno per qualcuna delle regionali.

La festa è del Mezzocorona e della Fersina, mentre Trento e S. Giorgio affondano. 

Al via Santa Maria c’è il pubblico delle grandi occasioni: tribune piene e, inutile dirlo, foltissima rappresentanza ospite. Encomiabili come sempre gli Ultras del Trento che, nonostante una situazione disastrosa che dura ormai da anni e tale da scoraggiare anche il tifoso più sfegatato, non mancano mai e, nel limite del possibile, sostengono una squadra apparsa oggi più che mai impresentabile e senz’anima. I continui arrivi di nuovi giocatori rendono persino difficile riconoscere da domenica a domenica chi si trova in campo. Basta questo per riassumere l’infinità di errori che le due società hanno commesso durante la stagione. 

Partenza forte per i gialloverdi che premono sulla sinistra, soprattutto con l’argentino Caraccio e Pisetta che tentano di innescare il compagno Paganelli, alto e fisicamente ben messo dunque in grado di farsi valere sia in area sia a livello di sponde. Sin da subito gli aquilotti danno l’idea di essere piuttosto fragili in difesa, con Casagrande che non riesce a dare sicurezza, i terzini non convincono e Diana si sgola e ci mette del suo ma non può fare reparto da solo (ricordando che, tra l’altro, quello di centrale non sarebbe nemmeno il suo ruolo). In porta il ritorno di Sforzin dopo l’infortunio equivale ad una maggiore tranquillità, vista la recente performance del sostituto Zenga. Il numero uno veneto compie un prodigioso intervento anche in occasione del vantaggio Mezzocorona, ma arbitro e guardalinee vanificano tutto. L’episodio è da moviola: la pressione dei draghi produce un corner battuto dalla destra, la palla carambola su un giocatore e sembra infilarsi in rete ma un balzo di Sforzin salva tutto. O almeno così sembra dalla curva aquilotta, perché secondo la terna la sfera era già entrata. Il dubbio rimane, anche se dopo il replay serale non si può escludere che la palla fosse effettivamente entrata. Decisiva quindi la sfortunata deviazione di Casagrande, che quest’anno trova spesso la porta. Peccato che in vari casi la porta è quella sbagliata. 

Non solo gli ospiti non hanno ancora trovato il bandolo della matassa, ma sono già in svantaggio. Il Mezzocorona non spicca certo per la qualità dei suoi elementi o per giocate illuminanti, ma mostra maggiore cattiveria agonistica e un pizzico di organizzazione, della quale non vi è traccia dall’altra parte. La partita non è tra le più gradevoli, con un infinità di errori e moltissimi falli. Se i giocatori non danno il meglio, lo stesso vale per l’arbitro che si adegua al livello generale e sbaglia parecchio. Dopo il gol subito i gialloblu non riescono ad imbastire un’azione degna di questo nome. I terzini non spingono o lo fanno in modo indecoroso, a centrocampo si soffre l’aggressività e i raddoppi dei padroni di casa. De Zerbi, che dovrebbe essere il faro della squadra si muove troppo poco e finisce per essere ingabbiato. Il bresciano inoltre, pur avendo piedi decisamente buoni, non solo soffre il ritmo alto per la precaria condizione atletica, ma per motivi misteriosi evita la conclusione personale anche quelle poche volte in cui vi sarebbe la possibilità di farlo (se escludiamo un unico tiro velleitario facilmente parato). In avanti il solito Aquaro fa a sportellate con tutti ma non viene mai assistito a dovere. I gialloverdi sfiorano invece il raddoppio prima con Caraccio, il cui colpo di testa viene alzato da Sforzin sopra la traversa, poi con Badu, che sfiora il palo, infine con Paganelli che, resistito alla pressione di Diana viene chiuso da Casagrande proprio mentre stava per calciare in porta. Il secondo tiro verso lo specchio degli aquilotti arriva quasi allo scadere del primo tempo con un destro alto di Mazzetto, dopo spunto di Alberti. Lo stesso Alberti ci prova poco più tardi ma il portiere copre il suo palo e mette in angolo. Se la prima frazione ha visto prevalere il Mezzocorona, il secondo tempo si apre con un Trento più propositivo. Il neo entrato Gattamelata prova a dare la scossa muovendosi fra attacco e centrocampo, mentree sugli esterni il nuovo acquisto Lentini e Alberti salgono con più frequenza e con più grinta. La squadra sembra crederci di più e al  10’ arriva il pareggio: Alberti se ne va sulla destra, cross in mezzo dove Aquaro con uno stacco perentorio la mette lì dove Fracalossi non può arrivare. La curva gialloblu si ravviva ma la speranza di ribaltare il risultato e ottenere una vittoria che serve ad entrambe senza se e senza ma dura veramente pochissimo. Non passa nemmeno un minuto e il Mezzo è di nuovo avanti. Difesa distratta, Casagrande non controlla Badu, si fa aggirare ingenuamente e poi per completare il disastro lo trattiene. Il direttore di gara non può far altro che assegnare il penalty che Paganelli trasforma spiazzando Sforzin. Allucinante. Tutto da rifare dunque per il Trento e morale sotto i tacchi. Increduli i tifosi aquilotti per i quali che si rendono conto come al peggio non c’è mai fine. Gli aquilotti comunque prendono progressivamente in mano la partita. Alberti ottiene spesso palla sulla destra e poi si accentra oppure prova a servire Aquaro che tiene sempre in allerta la difesa. De Zerbi tenta qualche giocata, Lentini sull’altro lato del campo cresce con il passare del tempo. Gli aquilotti guadagnano qualche corner ma mancano di vere e proprie chance. La palla-gol più clamorosa capita sui piedi di un nuovo entrato che svirgola malamente da pochi passi dopo respinta sul portiere in risposta ad un’inzuccata di Aquaro. Successivamente ci prova ancora Alberti ma Fracalossi fa buona guardia. Dall’angolo che ne deriva nulla di fatto per il Trento e a cinque dal termine il deludente Jovanich lascia i suoi in dieci rimediando il secondo giallo. Di lì a poco la rete che chiude il match: punizione battuta velocemente, difesa ospite imbambolata e Caraccio rientra sul destro e la mette alla sinistra del portiere. È la sentenza definitiva. Esplode la gioia dei gialloverdi che tornano a vincere dopo mesi di amaro digiuno. Solo rabbia e rassegnazione per i tifosi del Trento che applaudono Aquaro per l’impegno ma non le mandano a dire né agli altri giocatori né ad una dirigenza che non sta raggiungendo i risultati promessi. Scene già viste. Un’altra insopportabile retrocessione in Eccellenza si avvicina. 

Ancora una volta il piccolo Mezzocorona la spunta dunque sul grande Trento. Un confronto tra paese e città sempre interessante ma che non dovrebbe nemmeno esistere per il semplice motivo che Trento, come città capoluogo di provincia e per il tifo, merita di essere in categorie più nobili. 

Se dalla parte del Trento per il momento c’è solo la matematica, va comunque detto che a Mezzocorona dovranno dare subito continuità a questo successo per sperare di raggiungere i playout. Per il momento il quart’ultimo posto è lontano 7 punti (Pro Sesto) e il sest’ultimo ne dista ben 12 (Fersina). Troppi per i rotaliani, che devono o superare la squadra che occupa la posizione direttamente superiore o ridurre il gap dalla Fersina. Dato che di gioco se n’è visto poco, i gialloverdi devono ripartire dall’entusiasmo per questa vittoria e dalla determinazione/convinzione che Orsini sembra almeno in parte aver riportato. Ma potrebbe non bastare. 

La formazione del momento è ad ogni modo la Fersina che in una fase importantissima della stagione infila tre vittorie dal valore incommensurabile. Dopo aver piegato Caravaggio e Caronnese i perginesi calano il tris nell’altro derby di giornata e lo fanno di prepotenza. Gli altoatesini sprofondano in tutti sensi nella palude di Vigalzano e se ritornano in val Pusteria con 5 reti sul groppone. Partita senza storia, purtroppo disputata su un campo veramente impresentabile: qualche filo d’erba intervallava una distesa di melma, che richiamava alla mente battaglie d’altri tempi. Decisa a vendicare la sconfitta dell’andata che aveva dato il via ad periodo nerissimo, la Fersina assalta fin dal fischio iniziale la porta pusterese e al terzo minuto è già avanti: due difensori biancorossi tentennano in area di rigore e Bazzanella è in agguato e con un destro sul palo opposto porta in vantaggio i suoi. Amnesia imperdonabile che complica una partita che non riserverà nel corso dei minuti nulla di buono al S.Giorgio. Poco dopo una delle poche sortite offensive degli ospiti con Peter Mair che costringe il portiere a rifugiarsi in corner. Poi è solo Fersina. Minuto 12, tiro cross di Mammetti, difesa non perfetta e portiere sorpreso. La palla finisce in fondo al sacco e per il S. Giorgio è un’altra doccia fredda. Il terreno di gioco pesante favorisce la formazione più grintosa e battagliera, ossia quella giallonera, che finisce per dilagare. Non è nemmeno passato un quarto d’ora che Donati dopo verticalizzazione di Panizza segna il 3-0. I ragazzi di Morini spariscono dal campo e incassano pure il poker di Panizza. Perginesi travolgenti e S. Giorgio allo sbando. La ripresa si apre con i biancorossi intenzionati quantomeno a ridurre il passivo. Obrist ci prova da fuori ma senza risultati, poi Orfanello, stranamente abulico, invoca un rigore che sembrerebbe esserci: lanciato verso Chimini viene toccato da dietro dal difensore che ormai non poteva più raggiungere la palla. L’arbitro però non interviene. A questo punto gli ospiti si spengono nuovamente e alla mezz’ora Mammetti realizza la sua personale doppietta e fa calare il sipario.  


La classifica recita ora:
Montichiari, Caravaggio, Mapellobonate 34;
Alzano Cene 32;
Aurora Seriate, Seregno 31;
Darfo Boario 30;

Fersina Perginese 29;
Pro Sesto, San Giorgio 24;
Mezzocorona 17;
S.Angelo, Trento 13.

Di Trento e Mezzo abbiamo detto. Il S. Angelo, ancora sconfitto sembra destinato a retrocedere e questa per la Bassa è un’ottima notizia (non me ne vogliano i lodigiani), in quanto sarebbe scongiurata la peggiore delle eventualità, cioè quella della retrocessione di tutte le regionali. Il S. Giorgio, altalenante e meno solido che in passato è comunque in una posizione abbastanza rassicurante se l’obiettivo è quello di raggiungere almeno i playout. La Fersina sta raccogliendo i frutti di un lungo lavoro e dà l’impressione di potere addirittura provare il colpaccio, ossia la salvezza diretta. La permanenza in categoria può esser raggiunta migliorando l’attuale sest’ultimo posto oppure mantenendo un distacco notevole dalla terz’ultima. I 12 punti di vantaggio del momento sarebbero ad esempio sufficienti.

Riguardo all’Eccellenza ricordiamo che alla Bassa conviene sperare nella salvezza delle trentine.
Il Dro è fuori da ogni discorso salvezza in quanto serissima candidata alla vittoria finale, mentre fra le altre trentine perde solo l’Alense, sconfitta a Bressanone (2-0). Si tratta della trentina più in difficoltà e quella che con ogni probabilità resterà invischiata nella lotta per non retrocedere fino all’ultima giornata. Mori e Albiano non si fanno del male (1-1) e muovono così la classifica con un punto a testa. I rossoneri danno continuità alle vittorie con cui avevano chiuso l’andata e sembrano avere le carte in regola per uscire dalla zona pericolo. Pareggio anche per il Comano che esce indenne dal sempre insidioso campo della Plose e resta nella parte alta della graduatoria. Al Levico vanno invece i complimenti per l’impresa della domenica: sotto di due gol, rimonta e vince 3-2 sul Maia Alta. I meranesi rimangono nei bassi fondi, mentre i gialloblu compiono un balzo in avanti fondamentale che li proietta nelle posizioni migliori. 

In testa due neo promosse: Dro e San Martino a quota 30 (solo un pari per la compagine della val Passiria)
In fondo: Termeno e Porfido Albiano 17; Naturno 16 ; Bolzano 14; Alense 14; chiude il Maia Alta con 12. (ma molte altre potrebbero essere risucchiate nella lotta per non retrocedere).

Mancano due settimana alla prima di ritorno in Promozione e la Bassa è nel frattempo impegnata in amichevoli. Sabato ad esempio i ragazzi di Brugnara hanno disputato la prima sfida del Trofeo Perghem (vinto l’anno scorso proprio dalla Bassa).