Mentre i nostri iniziano lentamente ad allenarsi in
palestra, per sfuggire al gelo siberiano di questi tempi, si è concluso l’anno
calcistico regionale 2012 con la partita di supercoppa, in cui la vincente
trentina della Coppa Provincia affrontava la squadra che aveva trionfato nella
stessa competizione in Alto Adige.
Non sono bastati 120 minuti per
decretare il vincitore (1-1) e i rigori hanno sorriso ancora una volta al
Comano, che dopo il Levico piega dagli undici metri pure il Brixen. I
giuridicariesi si sono portati a casa la coppa dopo essersi complicati
decisamente la vita, subendo il gol del pareggio nei secondi conclusivi, quando
ormai quasi tutti pensavano che la partita fosse finita. Bravi i brissinesi a non
mollare e a reagire all’eurogol di Valenti con Fackl che risolve in mischia
all’ultimissima chance. La rete beffarda avrebbe potuto rappresentare un
durissimo colpo per i ragazzi di mister Zasa, che aveva tra l’altro già
sostituito due elementi di chiaro spessore come Masè e Valenti, ma nella
mezz’ora supplementare le due formazioni hanno preferito non azzardare troppo,
affidandosi dunque alla loro abilità dal dischetto. Il Brixen ne sbaglia tre su
quattro, il Comano è più preciso e termina come meglio non poteva un annata
difficilmente dimenticabile per i supporters giallo neri: promozione in
Eccellenza, inizio di campionato al di sopra delle aspettative, vittoria in
coppa provinciale e nella sfida per laurearsi campioni regionali.
Per il resto, si gioca solo dalla
serie D in su e come accadde quasi ogni giornata non si può essere soddisfatti
dei risultati ottenuti dalle regionali, che rischiano così di turbare i sonni
delle squadre di promozione come la Bassa. La domenica porta complessivamente
un solo punto tra Mezzocorona, S.Giorgio e Fersina.
Il merito è proprio dei perginesi
che impattano 2-2 contro un’Aurora Seriate non irresistibile. Mister Cortese
non può lamentarsi della prestazione complessiva della squadra, ma il misero
punto casalingo contro una rivale salvezza obbliga a parlare di bicchiere mezzo
vuoto. Colpa dei frequenti errori difensivi e del numero eccessivo di errori
sottoporta che finiscono inevitabilmente per mettere in ombra quando di buono la
squadra costruisce nei 90’. Come non bastasse, un arbitraggio non sempre
all’altezza ha complicato ancora di più una sfida già di per sé non facile per
i valsuganotti. La formazione del presidente Peghini ha sicuramente raccolto
meno di quanto meritava e si dimostra comunque una delle più compatte delle
nostre. Servirà però maggiore concretezza, altrimenti resteranno solo i
rimpianti.
Il S.Giorgio risente della
sconfitta nel derby con il Trento e cede malamente di fronte al Seregno, che si
sta risollevando solo grazie ai regali delle regionali. La diretta tv sembra
quindi aver fatto male all’undici di Morini che incassa un 1-3 pesante e che appare
un po’ smarrita. La speranza è che il mister abbia ragione e che si tratti solo
di stanchezza.
Non sembra avere fine il momento
no del Mezzocorona, ancora sconfitto e sempre più in basso nella graduatoria. I
gialloverdi resistono per buona parte della gara ma poi si arrendono alla
Caravaggese, squadra di una cittadina celebre più per aver dato il nome al
pittore Michelangelo Merisi che per le sue imprese calcistiche. La dirigenza
rotaliana, dopo aver cambiato allenatore, ha sostituito pure il direttore
sportivo, richiamando Tormen, già a Mezzocorona l’anno scorso. Una mossa che
può esser vista come un’ammissione di colpa riguardo alla scelta riguardo agli
acquisti estivi. Urgono assestamenti in molti reparti.
La neve ferma il Trento che torna
dalla Lombardia senza giocare. Il match si recupera comunque dopo soli 3 giorni
e termina sul 2-2. Periodo positivo per gli aquilotti che dopo il successo nel
derby strappano un pari sul difficile campo di Crema. I padroni di casa,
ritornati in D per problemi finanziari dopo alcuni anni ad alto livello in C,
mirano senza dubbio a tornare nei professionisti e navigano in alta classifica.
Una sfida dal sapore particolare per i tifosi gialloblu, visto che nel 2005 fu
proprio il Pergo a fermare la corsa del Trento verso la promozione. Le due
formazioni si erano affrontate nell’ultima giornata di serie D in una sorta di
finale davanti ad un Briamasco ribollente. L’1-1 consentì agli ospiti di
mantenere il vantaggio decisivo e da quel momento i destini delle due squadre
sono stati completamente opposti: i cremaschi iniziarono il loro cammino nel
calcio che conta, arrivando fino ai piani alti della C1, il Trento cominciò
viceversa una lenta e inarrestabile discesa nel baratro. il pareggio
costituisce quindi una parzialissima rivincita per i trentini, ma più che altro
consente di raggiungere almeno la doppia cifra in classifica. I ringraziamenti vanno
tutti a Aquaro (doppietta e sesto gol in due partite dopo il poker al
S.Giorgio) e a mister De Paola. Il tecnico sembra aver ridato un’identità alla
squadra, divenuta quantomeno più battagliera. Forse al quarto tentativo sulla
panchina gialloblu è arrivato l’uomo giusto. Bene anche Gattamelata, in
versione assist-man e anch’egli rivitalizzato da De Paola. Ora la palla passa
alla società che dovrà mettere a disposizione del mister un organico in grado
di puntare alla salvezza. Per il momento vi è solamente un via vai di
giocatori. Si attendono sviluppi, con un occhio alle decisioni del giudice
sportivo. Pende sempre sulla testa degli aquilotti la spada di Damocle delle
penalizzazioni che potrebbero aggiungersi a quella già subita. Il tutto per
questioni economiche degli anni passati alle quale è dura ormai rimediare. La
salvezza diretta è lontanissima, ma i playout non sono così lontani. Questi
recenti risultati devono però esser l’inizio di una lunga serie.
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