Il 18 novembre sarà in ogni caso una
giornata da ricordare, in quanto salirà in Val di Non (quasi sicuramente al
Salvez di Campodenno per evitare problemi legati al meteo) il glorioso
Rovereto. Partita senza dubbio speciale per il piccolo e relativamente giovane
sodalizio noneso che ospiterà una squadra abituata a calcare ben altri
palcoscenici. Un evento sportivo, quello che attende i tifosi della Bassa, che
non può lasciare indifferenti e che per alcuni, soprattutto i meno giovani,
riporterà alla mente piacevoli ricordi, come ben descritto nella bella presentazione
amarcord in homepage.
Le zebrette non necessitano certo
presentazioni: con una storia quasi centenaria, l’U.S. Rovereto rappresenta da
sempre la principale squadra dell’omonima città, la seconda per popolazione in
provincia dopo il capoluogo Trento. Così come i gialloblù aquilotti, anche i
bianconeri sono riusciti a raggiungere la serie C (corrispondente all’attuale
C1 o prima divisione), divenendo un punto di riferimento per il movimento
calcistico locale. Dopo numerosissimi anni in serie D, la squadra sembra aver
perso negli anni lo smalto di un tempo: l’ultima stagione tra i
semi-professionisti risale ormai al 2001-2002. Da lì, una parabola discendente fino
alla retrocessione in Promozione dello scorso anno.
Per tradizione il Rovereto
dovrebbe esser considerato tra i favoriti per la vittoria, ma difficoltà
economiche hanno impedito di costruire una squadra all’altezza del salto di
categoria. Le prime partite sono state addirittura disastrose, ma nelle ultime
giornate i bianconeri stanno ingranando e puntano almeno ad allontanarsi il
prima possibile dai bassifondi.
Il presidente Zandonai, dopo
l’amara retrocessione, ha confermato alla guida Renzo Merlino (con un recente
passato non proprio felicissimo al Trento) ma ha rivoluzionato la rosa. Le
novità iniziano già tra i pali, dove si contenderanno la maglia da titolare
l’esperto Cristoforetti (arrivato dalla Fersina) e Deromedi (ex Trento). Per la
retroguardia sono arrivati Zandonai e due under, mentre a centrocampo gli
acquisti più interessanti sono quelli di Pedrai e Manica, entrambi provenienti
dall’Eccellenza. In avanti, dopo la partenza di Spagnolli, Merlino si è
affidato fino a questo momento soprattutto a Gioseffi e Malcarne. Sul finale, con un notevole colpo di coda, le
zebrette hanno poi ingaggiato pure il centrocampista Loyola, divenuto subito
punto di riferimento della squadra.
Il tecnico ha puntato sinora
sulla difesa a 3, ma ciò non deve far pensare ad una squadra spregiudicata,
dato che i primi successi della stagione gli ha ottenuti anche grazie al
contropiede. Le zebrette si sono dimostrate per il momento più a loro agio in
trasferta, dove hanno raccolto la maggior parte dei punti, senza comunque
limitarsi ad una gioco speculativo.
Per Brugnara, che potrà riaccomodarsi
in panchina, la notizia più lieta è indubbiamente il ritorno di Pinamonti,
sempre in grado i fare la differenza. Per l’attacco sono sempre da tenere
d’occhio le condizioni di Carolli che comunque dovrebbe partire tra i primi
undici. I dubbi riguarderanno il centrocampo, ma, con il rientro del “Pina”, le
alternative sono maggiori rispetto all’ultima uscita.
Non si può negare che il match
rappresenta uno snodo cruciale per l’intera stagione, ma i ragazzi dovranno
scendere in campo senza farsi prendere dall’ansia del risultato, pensando solo
a dare il meglio. Con la giusta convinzione e un pizzico di cattiveria
agonistica c’è la possibilità di fare bene. Giocare contro una squadra di
tradizione come il Rovereto dovrebbe essere di per sé fonte straordinaria di
motivazioni.
Io ci credo, scriviamo la storia!
FORZA BASSA!
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