Piove sul bagnato e la Bassa
affonda. Potrebbe essere riassunto così il pomeriggio di Chizzola. Terza
sconfitta di fila per gli uomini di Brugnara, che, nonostante una prestazione
incoraggiante, non riescono più ad andare a punti.
Reduci dal ko casalingo contro il
Calciochiese, i nonesi scendono verso Ala con la consapevolezza di esser stati
in grado di mettere in difficoltà la capolista e con la voglia di bloccare la
serie di risultati negativi, pur consci della pericolosità di un avversario che
in queste prime giornate ha dato filo da torcere a chiunque. Il
Castelsangiorgio, all’esordio assoluto in categoria, si apprestava infatti ad
ospitare la Bassa con una posizione di classifica che ben pochi si sarebbero
aspettati in estate. La squadra della piccola frazione di Ala merita
sicuramente un elogio se si pensa che solo due stagioni or sono è stata
rifondata con l’idea di dare ampia fiducia agli juniores ed evitare spese folli
per nomi da prima pagina. Dopo un primo anno di rodaggio, chiuso con una
tranquilla salvezza, l’anno successivo è giunta un’inattesa quanto meritata
vittoria in prima categoria, davanti a formazioni sulla carta ben più
attrezzate (come il Pine). Senza farsi prendere dall’ansia dovuta al salto di
categoria, la dirigenza ha confermato il blocco vincente, limitandosi ad
oculati innesti a livello di under. Inutile dire che le scelte si stanno
dimostrando a dir poco azzeccate.
Formazione tipo per la squadra
guidata da Romani, se escludiamo la perdurante assenza del trequartista
Piazzola che salterà probabilmente tutta la stagione per un brutto infortunio. 4-4-1-1
apparentemente prudente ma con i due esterni che tendono ad avanzare in fase di
possesso.
La Bassa risponde con la solita
difesa a 4. Mancando Giovaninni, Brugnara schiera centrali Contini e Cassata,
con Larcher e il rientrante Giacomelli a completare il reparto. In mezzo al
campo Pinsi e capitan Turrini, che non è al meglio ma stringe i denti. Sulla
fascia sinistra Turrini A., mentre la novità è Callovini spostato sulla fascia
destra al posto di Zorzi. Tra centrocampo e difesa c’è Pinamonti, chiamato a
scardinare la difesa e sfruttare gli spazi creati da Biada, che deve ancora una
volta sacrificarsi come unica punta.
La partita
Le condizioni meteorologiche del
pre-gara non sono certamente tali da far pensare ad un match spettacolare: ad
attendere i nonesi c’è infatti un clima tipicamente autunnale con pioggia incessante,
temperature basse e folate di vento. Inoltre, appena arrivati al campo, si può scorgere
subito una preoccupante palude davanti alla linea di porta. Il timore di
trovarsi ad assistere ad un incontro basato esclusivamente su contrasti e rinvii
si rivelerà però infondato.
Le due contendenti non si
lasciano influenzare dal contesto poco propizio e tentano di imporre il loro
gioco. I padroni di casa dimostrano immediatamente di essere una compagine ben
organizzata e solida, di quelle che non mollano nessun pallone. L’atteggiamento
è pertanto quello immaginato, ma, in aggiunta, emerge anche un’ammirevole
volontà di giocare sempre il pallone senza optare per confusi rilanci. Si
tratta di giocatori abituati a giocare assieme e difatti fra compagni si
trovano molto bene. La prima fase vede ad ogni modo una crescente prevalenza
degli ospiti. Pinsi e Turrini L. tengono bene a centrocampo e questo permette
agli esterni di salire e rendersi pericolosi. Le principali minacce per
l’estremo locale giungono proprio grazie alle scorribande di un ispirato
Turrini A. e di Callovini che sembra perfettamente a suo agio nel ruolo di ala
destra. Ottimo pure l’approccio di Biada che si fa valere tra i difensori
ospiti e riesce pure a proporsi lateralmente in modo da allargare il gioco,
duettando così con gli esterni. I difensori in maglia gialla faticano a prendere
le contromisure adeguate e si creano spesso delle mischie in area con i nonesi
che peccano di killer-instinct. Pinamonti non approfitta di una ribattuta corta
della difesa e da distanza ravvicinata spara fuori, Turrini L. aggancia un
pallone vagante in area ma chiude troppo il tiro, mentre Turrini A. dal limite
dell’area alza eccessivamente la sfera. Ancora più clamorosa la chance
successiva: Callovini sfonda caparbiamente sulla fascia e costringe
l’avversario a chiuderlo in corner e sugli sviluppi dello stesso, il portiere
smanaccia quel poco che basta per mandare fuori tempo Biada che a porta
spalancata mette a lato. La partita
sembra stregata ma finalmente, all’ennesimo assalto, arriva la zampata giusta: su
una palla vagante è Biada a trovare il tocco vincente da pochi passi, firmando
il suo secondo gol stagionale. La partita pare a questo punto in discesa ma il
Castelsangiorgio, pur stentando inizialmente in difesa, non vuole mollare e
continua a macinare gioco, mettendo in mostra schemi e colpi ben collaudati. È
tuttavia la Bassa ad andare nuovamente più vicina alla rete, ma i nonesi hanno
il demerito di non saper concretizzare: prima Callovini fugge sulla destra ma
sul suo traversone Biada, anticipato il marcatore, non trova il palo opposto,
poi ci si mette pure la malasorte quando il tiro a botta sicura di Turrini A.
viene respinto in modo tanto fortunato quanto provvidenziale da un difensore. I
locali, che comunque non stanno affatto disputando una brutta partita,
cominciano a crescere imbastendo apprezzabili trame, a dispetto delle
condizioni del terreno di gioco. La Bassa resiste, ma arretrando ridà coraggio
agli avversari che premono fino a trovare il pareggio alla prima vera
occasione. Colpisce quindi ancora una volta uno dei più antichi adagi
calcistici: gol sbagliato, gol subìto.
Angolo dalla destra, Cristofori non esce e Giacomelli viene anticipato
di testa da Marchi che infila la rete dell’1-1. Doccia fredda per la Bassa che
nel primo tempo meritava senz’altro qualcosa in più ma anche onore al
Castelsangiorgio che non ha assolutamente mollato nel momento più difficile. Si
chiude così una prima frazione decisamente gradevole con due squadre indomite
che si sono affrontate a viso aperto.
La ripresa inizia all’insegna di
un equilibro ancora maggiore, le squadre azzardano un po’ meno, ma la partita
rimane apertissima e l’impressione è che possa accadere di tutto. I due esterni
del Castelsangiorgio tengono in allerta la difesa nonesa ma è proprio la Bassa a
sfiorare il 2-1. Azione insistita sulla sinistra e interessante palla a
spiovere che Callovini calcia al volo senza trovare l’angolino. Tra il 15’ e il
20’ si decide la partita. Al quarto d’ora Pinamonti, dopo aver lottato ai 16 metri
contro tutta la difesa avversaria, smarca con un tocco perfetto l’accorrente
Turrini A., che solo davanti al portiere si fa respingere la conclusione da
Robol, il quale compie così un intervento determinante. Subito dopo è ancora la
Bassa in avanti ma la ripartenza del Castelsangiorgio è fatale: scambi veloci
per avvicinarsi all’area, fino all’ultimo passaggio da manuale per Fait che
solo davanti a Cristofori non gli lascia scampo. Contropiede orchestrato
splendidamente e mazzata per l’undici di Brugnara, punito nelle uniche vere
occasioni concesse. È la svolta. La Bassa è costretta a sbilanciarsi
esponendosi ai possibili contrattacchi dei padroni di casa. Nel frattempo,
quando si era ancora in parità, vi era stata un’altra tegola per Brugnara che aveva
dovuto rinunciare a Cassata, colpito duramente mentre si immolava per
allontanare di testa un pallone in area piccola. Il tecnico, per colmare il
vuoto, non ha potuto far altro che arretrare Pinsi e inserire Plesa a
centrocampo. Quest’ultimo riparte da quello che di buono aveva mostrato
l’ultima partita e si rende protagonista di un secondo tempo promettente. Il
neo entrato andrà più volte vicino alla rete sia di testa che di piede. Sul 2-1
c’è spazio anche per un episodio controverso: Larcher si getta in avanti e di
forza trova uno spiraglio per concludere, trovando l’opposizione di un
difensore che allarga nettamente il braccio. L’arbitro non vede o finge di non
vedere. Quando gli ospiti cercano di produrre il massimo sforzo, arriva, però,
il gol che taglia definitivamente le gambe: illuminante verticalizzazione alla
Rui Costa con Marchi che brucia Pinsi e in diagonale fa secco Cristofori. I
nonesi a questo punto non sono più in grado di organizzare il disperato assedio
che servirebbe e l’inserimento di Zorzi e Cattani non può cambiare il volto ad
un match ormai segnato. La matricola, così come ha fatto per tutto il secondo
tempo, gestisce la sfida con grinta, ma senza difettare di intelligenza. Si
vede la mano di un tecnico esperto come Romani, che ha trovato il giusto
ambiente e dei giovani volonterosi pronti a seguirlo. Una compagine, quella in
questione, che ha provato a creare gioco fino all’ultimo e forse una delle
migliori avversarie affrontate in questo scorcio di campionato. Nel finale Plesa, con il portiere fuori causa,
si fa salvare il tiro sulla linea, con la palla toccata dal difensore che va
poi a sbattere sul montante. Non è giornata. Se ne va così l’ultima speranza di
rientrare in gara e negli ultimi minuti la Bassa rischia addirittura il
tracollo: ennesimo contropiede ben condotto e sinistro che a incrociare che
esce di un soffio. Oggettivamente il 4-1 sarebbe stato veramente ingeneroso.
Nel fare la disamina
dell’incontro si rischia ormai di ripetersi, visto che le lacune sono quelle già
venute a galla in passato: difficoltà a sfruttare le palle-gol e a chiudere il
match e troppi errori sui calci piazzati, che cominciano a divenire un incubo. Sarebbe
però ingiusto criticare eccessivamente la squadra che a ben vedere ha disputato
una prova tutto sommato positiva, specialmente nei primi 45 minuti. Buone indicazioni
da Callovini e da un Turrini A. più attivo del solito. In crescita anche Biada,
più mobile e incisivo. Resta il fatto che ogni errore viene pagato caro e la
classifica ora langue. Urge un’inversione di rotta a livello di punti
incamerati, perché, in fondo, a fine anno non conta altro.
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