lunedì 22 ottobre 2012

DECIMA GIORNATA: BASSA ANAUNIA - Calcio Chiese 0-1



Prima sconfitta davanti al proprio pubblico e secondo ko consecutivo per la Bassa che deve inchinarsi alla capolista Calciochiese.  Si sapeva che non sarebbe stato facile ma è chiaro che perdere fa male in ogni caso. Di fronte ad una squadra di alto livello e dalle grandi qualità individuali, il proposito dei nonesi era quello di riscattare la scialba prestazione offerta a Romarzollo la settimana precedente. Dal punto di vista dell’atteggiamento si sono visti dei miglioramenti, ma non così a livello di risultato, poiché l’esito è stato purtroppo il medesimo.

Gli ospiti salgono al Valmaor forti della loro posizione di classifica ma anche decisi a non lasciare agli punti per strada dopo i due passi falsi con Rotaliana e Azzurra: le inseguitrici si sono avvicinate e non sono ammesse ulteriori distrazioni per gli undici di Storo. 

Il duo Grassi-Sansone deve rinunciare al talentuoso Franceschetti e Finales (out per squalifica) e punta soprattutto sulle giocate degli esterni Fusi e Fanoni, chiamati ad innescare Sherim, molto giovane, ma non certo alle prime armi. Il reparto offensivo è protetto da un centrocampo solido, alle cui spalle si trova la difesa meno perforata del torneo e guidata da quest’anno dall’ex professionista Zaninelli. 

Brugnara risponde riproponendo la coppia di centrali della scorsa settimana (Contini-Giovannini) e posizionando Cassata in marcatura su Sherim. Ne fa le spese Giacomelli che si accomoda in panchina e può così rifiatare. La mossa si rivelerà azzeccata in quanto il numero 3 della Bassa annullerà il promettente centravanti ospite, così come l’ottimo Larcher riuscirà a limitare le proverbiali fughe sulla fascia di Fusi. Con il capitano Turrini L. non al meglio, il mister non ha molte alternative al centro del campo e si affida ancora a Pinsi la regia. In avanti l’infortunio di Carolli costringe Biada ad essere l’unico riferimento alto. Per sostenere quest’ultimo, il tecnico cembrano sceglie la velocità di Callovini e Pinamonti, mentre sulle fasce ci sono i soliti Turrini e Zorzi. 


La partita
Chi si attendeva una partita spettacolare e ricco di emozioni come nei precedenti tra le due compagini, sarà rimasto deluso. Rispetto alle scorse stagioni i biancoblù appaiono più concreti e meno sbilanciati in avanti. Una squadra più cinica, forse meno bella a vedersi, ma certamente più efficiente, come testimonia il primato in classifica.  

Entrambe le squadre partono concentrate e non concedono molto agli avversari. La capolista è un po’ più propositiva e prova ad abbozzare un timido fraseggio, complice l’alto tasso tecnico di vari elementi. Non sfondando più di tanto a palla bassa, i chiesani ricorrono talora a qualche lancio per il loro attaccante, che finisce però nella morsa dei nonesi. La Bassa tiene abbastanza bene e protesta per un penalty non concesso dall’arbitro Chini per atterramento di Turrini A., che viene agganciato abbastanza nettamente dal difensore. Il direttore di gara prima si mette il fischietto in bocca, poi ci ripensa. Che gli ospiti non difettino in quantità si comprende osservando sia gli interventi decisi e privi di fronzoli sia le difficoltà a cui vanno incontro i padroni di casa quando cercano di liberarsi dalle marcature e di trovare spazi interessanti. Le percussioni di Pinamonti sono meno numerose e proficue del solito e Callovini è chiuso tra le maglie avversarie. Biada risulta quindi troppo isolato e poco assistito e, nonostante la buona volontà, non riesce a crearsi vere e proprie occasioni. 

Quando la prima frazione sembra esser destinata a concludersi in parità, arriva la doccia fredda per la Bassa. Azione confusa e disattenzione colossale che nasce da una conclusione di Fanoni respinta: Larcher si trova praticamente il pallone addosso in area piccola e aiutato da Contini tenta di spazzare, la palla rimane nell’area e passa a fianco di Pinsi che, invece di allontanare rapidamente, sembra attendere l’arrivo del compagno che viene anticipato dall’avversario, il quale, al contrario, colpisce la sfera senza pensarci due volte. Tiro non irresistibile ma sulla traiettoria c’è Fusi che è il più lesto di tutti e indovina la zampata vincente.
Si va al riposo con il vantaggio dei chiesani e la rabbia della Bassa per una rete che può esser definita come gentile omaggio. 

Nella ripresa i padroni di casa provano a cambiare marcia e alzano gradualmente il baricentro, ma le chance per pareggiare faticano ad arrivare. Pinamonti è ora stabilmente al centro in modo da agevolare i compiti a Pinsi che occupa, come detto, una posizione non sua. Se questo può portare a dei miglioramenti al centro, la contropartita è la mancanza degli scatti del Pina sulle fasce. Il gioco finisce per concentrarsi nella trequarti centrale degli ospiti ma di conseguenza gli spazi si chiudono fatalmente. Gli esterni non sono molto serviti dai compagni: Zorzi si danna ma trova avversari ostici mentre Turrini A. si smarca spesso sulla destra ma gli altri non lo cercano come dovrebbero. Un secondo tempo che sottolinea i problemi che sorgono per la squadra quando, sotto nel punteggio, deve attaccare degli avversari che però si chiudono bene. Ancora una volta sarebbe forse stato meglio allargare di più il gioco. L’ansia per il pareggio che non vuole arrivare produce pure qualche errore di precisione ma in compenso in fase difensiva la Bassa concede poco o nulla. Benissimo Cassata su Sherim, con l’altro terzino Larcher che col passare del tempo, tenuto a bada niente di meno che Fusi, comincia addirittura a proporsi in avanti. Da segnalare una sua discesa di potenza che costringe l’ex serie B Zaninelli ad abbatterlo malamente. I nonesi non trovano tuttavia lo spunto decisivo e la punizione dai 25 metri di Pinamonti non può impensierire l’estremo ospite. Più tardi è ancora lui a provarci dalla distanza: la posizione è simile a quella in cui il talento classe ’94 aveva segnato contro l’Azzurra ma stavolta la palla si alza sopra la traversa. Una delle occasioni migliori la crea Callovini che presa palla dal vertice destro dell’area salta in tunnel il marcatore ma il suo destro viene ribattuto dalla difesa. Dall’altra parte la miglior chance capita sui piedi di Sherim che, eluso il fuorigioco, si invola verso la porta avversaria ma perde il tempo e viene rimontato dalla difesa che lo costringe a tirare in fretta (con Cristofori che ringrazia). Brugnara decide di gettare nella mischia il rientrante Rampanelli, all’esordio stagionale dopo un lungo infortunio. Manca ancora, ed è normale, il ritmo partita, ma sarà proprio lui ad andare vicino al pareggio nel finale: ottima sponda di petto di Biada per il compagno che calcia da fuori area con la sfera che esce di poco. Nel finale c’è spazio anche per Plesa con Cassata che gli lascia il posto. Fuori un difensore quindi (anche perché ammonito): ormai è ora di rischiare. Il nuovo entrato è autore di qualche bella giocata in mediana e dimostra di avere buone potenzialità e conferma che gli serve solo maggiore self- confidence. Il Calciochiese ad ogni modo si difende senza andare per il sottile e mantiene il vantaggio fino al fischio finale, anche grazie al brio e alla grinta del numero 16 entrato nella ripresa che si getta anima e corpo su ogni pallone (un esempio per tutti).

Un pari non sarebbe certo stato ingiusto, ma i chiesani sono stati bravi ad approfittare dell’unica vera indecisione degli avversari e a ottenere il massimo da questo gol, pur senza disputare un match trascendentale. Per il prosieguo dell’andata l’obiettivo è ricominciare dalla grinta ritrovata e tornare a muovere la classifica il più presto possibile, per ridare ottimismo all’ambiente e in particolare a quel tifoso che nel finale di partita, preso da un eccessivo sconforto, intonava canzoni malinconiche.

In conclusione non può mancare un’annotazione extracalcistica: il Calciochiese si conferma, dalla dirigenza fino ai giocatori, squadra cordiale e disponibile, così come lo era sempre stata negli anni passati. Emblematico è l’atteggiamento nel post-partita, quando, sepolta l’ascia di guerra, tutti si fermano al bar della Bassa incarnando al meglio lo spirito del terzo tempo.

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