Prima sconfitta davanti al proprio pubblico e secondo ko consecutivo
per la Bassa che deve inchinarsi alla capolista Calciochiese. Si sapeva che non sarebbe stato facile ma è chiaro
che perdere fa male in ogni caso. Di fronte ad una squadra di alto livello e
dalle grandi qualità individuali, il proposito dei nonesi era quello di
riscattare la scialba prestazione offerta a Romarzollo la settimana precedente.
Dal punto di vista dell’atteggiamento si sono visti dei miglioramenti, ma non
così a livello di risultato, poiché l’esito è stato purtroppo il medesimo.
Gli ospiti salgono al Valmaor
forti della loro posizione di classifica ma anche decisi a non lasciare agli
punti per strada dopo i due passi falsi con Rotaliana e Azzurra: le
inseguitrici si sono avvicinate e non sono ammesse ulteriori distrazioni per
gli undici di Storo.
Il duo Grassi-Sansone deve
rinunciare al talentuoso Franceschetti e Finales (out per squalifica) e punta
soprattutto sulle giocate degli esterni Fusi e Fanoni, chiamati ad innescare
Sherim, molto giovane, ma non certo alle prime armi. Il reparto offensivo è
protetto da un centrocampo solido, alle cui spalle si trova la difesa meno
perforata del torneo e guidata da quest’anno dall’ex professionista Zaninelli.
Brugnara risponde riproponendo la
coppia di centrali della scorsa settimana (Contini-Giovannini) e posizionando
Cassata in marcatura su Sherim. Ne fa le spese Giacomelli che si accomoda in
panchina e può così rifiatare. La mossa si rivelerà azzeccata in quanto il
numero 3 della Bassa annullerà il promettente centravanti ospite, così come l’ottimo
Larcher riuscirà a limitare le proverbiali fughe sulla fascia di Fusi. Con il
capitano Turrini L. non al meglio, il mister non ha molte alternative al centro
del campo e si affida ancora a Pinsi la regia. In avanti l’infortunio di Carolli
costringe Biada ad essere l’unico riferimento alto. Per sostenere quest’ultimo,
il tecnico cembrano sceglie la velocità di Callovini e Pinamonti, mentre sulle
fasce ci sono i soliti Turrini e Zorzi.
La partita
Chi si attendeva una partita
spettacolare e ricco di emozioni come nei precedenti tra le due compagini, sarà
rimasto deluso. Rispetto alle scorse stagioni i biancoblù appaiono più concreti
e meno sbilanciati in avanti. Una squadra più cinica, forse meno bella a
vedersi, ma certamente più efficiente, come testimonia il primato in
classifica.
Entrambe le squadre partono
concentrate e non concedono molto agli avversari. La capolista è un po’ più
propositiva e prova ad abbozzare un timido fraseggio, complice l’alto tasso
tecnico di vari elementi. Non sfondando più di tanto a palla bassa, i chiesani
ricorrono talora a qualche lancio per il loro attaccante, che finisce però
nella morsa dei nonesi. La Bassa tiene abbastanza bene e protesta per un
penalty non concesso dall’arbitro Chini per atterramento di Turrini A., che
viene agganciato abbastanza nettamente dal difensore. Il direttore di gara
prima si mette il fischietto in bocca, poi ci ripensa. Che gli ospiti non
difettino in quantità si comprende osservando sia gli interventi decisi e privi
di fronzoli sia le difficoltà a cui vanno incontro i padroni di casa quando
cercano di liberarsi dalle marcature e di trovare spazi interessanti. Le
percussioni di Pinamonti sono meno numerose e proficue del solito e Callovini è
chiuso tra le maglie avversarie. Biada risulta quindi troppo isolato e poco
assistito e, nonostante la buona volontà, non riesce a crearsi vere e proprie
occasioni.
Quando la prima frazione sembra
esser destinata a concludersi in parità, arriva la doccia fredda per la Bassa.
Azione confusa e disattenzione colossale che nasce da una conclusione di Fanoni
respinta: Larcher si trova praticamente il pallone addosso in area piccola e
aiutato da Contini tenta di spazzare, la palla rimane nell’area e passa a
fianco di Pinsi che, invece di allontanare rapidamente, sembra attendere
l’arrivo del compagno che viene anticipato dall’avversario, il quale, al
contrario, colpisce la sfera senza pensarci due volte. Tiro non irresistibile
ma sulla traiettoria c’è Fusi che è il più lesto di tutti e indovina la zampata
vincente.
Si va al riposo con il vantaggio
dei chiesani e la rabbia della Bassa per una rete che può esser definita come
gentile omaggio.
Nella ripresa i padroni di casa
provano a cambiare marcia e alzano gradualmente il baricentro, ma le chance per
pareggiare faticano ad arrivare. Pinamonti è ora stabilmente al centro in modo
da agevolare i compiti a Pinsi che occupa, come detto, una posizione non sua.
Se questo può portare a dei miglioramenti al centro, la contropartita è la
mancanza degli scatti del Pina sulle fasce. Il gioco finisce per concentrarsi
nella trequarti centrale degli ospiti ma di conseguenza gli spazi si chiudono fatalmente.
Gli esterni non sono molto serviti dai compagni: Zorzi si danna ma trova
avversari ostici mentre Turrini A. si smarca spesso sulla destra ma gli altri
non lo cercano come dovrebbero. Un secondo tempo che sottolinea i problemi che
sorgono per la squadra quando, sotto nel punteggio, deve attaccare degli
avversari che però si chiudono bene. Ancora una volta sarebbe forse stato
meglio allargare di più il gioco. L’ansia per il pareggio che non vuole
arrivare produce pure qualche errore di precisione ma in compenso in fase
difensiva la Bassa concede poco o nulla. Benissimo Cassata su Sherim, con
l’altro terzino Larcher che col passare del tempo, tenuto a bada niente di meno
che Fusi, comincia addirittura a proporsi in avanti. Da segnalare una sua
discesa di potenza che costringe l’ex serie B Zaninelli ad abbatterlo
malamente. I nonesi non trovano tuttavia lo spunto decisivo e la punizione dai
25 metri di Pinamonti non può impensierire l’estremo ospite. Più tardi è ancora
lui a provarci dalla distanza: la posizione è simile a quella in cui il talento
classe ’94 aveva segnato contro l’Azzurra ma stavolta la palla si alza sopra la
traversa. Una delle occasioni migliori la crea Callovini che presa palla dal
vertice destro dell’area salta in tunnel il marcatore ma il suo destro viene
ribattuto dalla difesa. Dall’altra parte la miglior chance capita sui piedi di
Sherim che, eluso il fuorigioco, si invola verso la porta avversaria ma perde
il tempo e viene rimontato dalla difesa che lo costringe a tirare in fretta (con
Cristofori che ringrazia). Brugnara decide di gettare nella mischia il
rientrante Rampanelli, all’esordio stagionale dopo un lungo infortunio. Manca
ancora, ed è normale, il ritmo partita, ma sarà proprio lui ad andare vicino al
pareggio nel finale: ottima sponda di petto di Biada per il compagno che calcia
da fuori area con la sfera che esce di poco. Nel finale c’è spazio anche per
Plesa con Cassata che gli lascia il posto. Fuori un difensore quindi (anche
perché ammonito): ormai è ora di rischiare. Il nuovo entrato è autore di
qualche bella giocata in mediana e dimostra di avere buone potenzialità e conferma
che gli serve solo maggiore self- confidence. Il Calciochiese ad ogni modo si
difende senza andare per il sottile e mantiene il vantaggio fino al fischio
finale, anche grazie al brio e alla grinta del numero 16 entrato nella ripresa
che si getta anima e corpo su ogni pallone (un esempio per tutti).
Un pari non sarebbe certo stato
ingiusto, ma i chiesani sono stati bravi ad approfittare dell’unica vera
indecisione degli avversari e a ottenere il massimo da questo gol, pur senza
disputare un match trascendentale. Per il prosieguo dell’andata l’obiettivo è
ricominciare dalla grinta ritrovata e tornare a muovere la classifica il più
presto possibile, per ridare ottimismo all’ambiente e in particolare a quel
tifoso che nel finale di partita, preso da un eccessivo sconforto, intonava
canzoni malinconiche.
In conclusione non può mancare
un’annotazione extracalcistica: il Calciochiese si conferma, dalla dirigenza fino
ai giocatori, squadra cordiale e disponibile, così come lo era sempre stata
negli anni passati. Emblematico è l’atteggiamento nel post-partita, quando,
sepolta l’ascia di guerra, tutti si fermano al bar della Bassa incarnando al
meglio lo spirito del terzo tempo.
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