sabato 2 febbraio 2013

MercoleDi 30 Gennaio



Non c’è molto tempo per rifiatare e riflettere in serie D, dove le regionali sono di nuovo scese in campo a pochi giorni dall’ultimo incontro disputato. I sette punti accumulati consentono di eguagliare il record stagionale fatto registrare ad inizio campionato e la dicono lunga sul miglioramento degli ultimi tempi. Tenendo presente che in molti casi ci si deve accontentare di qualche misero pareggio, non ci si può certo lamentare. I punti avrebbero però potuto essere tranquillamente nove se il Trento non avesse commesso il solito suicidio gettando alle ortiche un successo vitale e ormai in cassaforte. 

Partiamo dalle note dolenti: dopo il buon 2-2 di Caronno, risultato che stava addirittura stretto, il Mezzocorona sbaglia completamente la partita che avrebbe potuto segnare la svolta. In casa contro una Pro Sesto allo sbaraglio i rotaliani riescono nel miracolo di resuscitare i milanesi che chiudono la sfida già dopo i primi 45 minuti e senza strafare. Un 1-4 finale che non ammette repliche: la difesa non tiene e con la giornata no dell’attacco dei nuovi arrivati uno scarto notevole è l’inevitabile prezzo da pagare. Atteggiamento totalmente inadeguato per i gialloverdi che avrebbero dovuto dare tutto in un match importantissimo in quanto gli ospiti sono in piena zona playout. Con il tre punti strappati al via Santa Maria la Pro allunga sulle inseguitrici (Mezzo, Trento e S. Angelo) e si avvicina alle altre formazioni della zona calda (S.Giorgio e Fersina su tutte). I draghi con questo ko non solo hanno ridotto al minimo le loro chance di raggiungere i play out, ma hanno pure pregiudicato il cammino delle altre regionali. 

Il Trento attende al Briamasco un MapelloBonate che si trova in una posiziona rassicurante, anche se è presto per parlare già di salvezza diretta. Gli aquilotti possono finalmente schierare i due colpi da novanta del mercato di gennaio e hanno a disposizione un unico risultato: la vittoria. Assurdo pensare di raggiungere la salvezza diretta, sono ormai poche pure le speranze di raggiungere i playout. Tenere dietro due squadre (presumibilmente Mezzo e S.Angelo) non basta, occorre limitare il distacco dalla sest’ultima e le recenti vittorie del Darfo e della Fersina sembrano il colpo di grazia. La partita è comunque subito in discesa con i gialloblù che passano al 10’ con il solito Aquaro che fulmina il portiere avversario dopo assist ben calibrato di De Zerbi. Prima fiammata con la nuova maglia per l’ex Cluj che appare però ancora lontano da una forma accettabile. Meglio invece Diana, che si sforza di dare ordine in difesa. Prima della mezz’ora arriva anche il raddoppio ad opera, manco a dirlo, di Aquaro che realizza in diagonale dopo un contropiede partito da un pallone recuperato da Mazzetto. La semplicità è però una sconosciuta in via San Severino e allora a pochi istanti dall’intervallo i padroni di casa decidono di complicarsi la vita dormendo su una punizione. Non esente da colpe il figlio d’arte Zenga, schierato per l’infortunio del più affidabile Sforzin. Con un solo gol di vantaggio il secondo tempo diventa una sofferenza, ma al quart’ora il talentuoso Alberti, tra i pochi che si salvano quasi sempre dal disastro generale, trova il sigillo del 3-1. L’assist è di un certo Aquaro, per il quale non ci sono più aggettivi: si danna l’anima, corre 90 minuti e oltre, segna e si traveste pure da assist-man. Impossibile chiedergli di più. Partita finita? Neanche per idea. Quando in campo c’è il Trento tutto è possibile, nel bene e nel male. Ma soprattutto nel male. Trascorrono all’incirca 10 minuti e il Mapello torna sotto. I bergamaschi approfittano ancora di errori imperdonabili e dell’indecisione dell’estremo difensore e si riportano a meno uno da un Trento nel frattempo rimasto con un uomo in meno per l’espulsione di Rossi. Il finale è un calvario con i padroni di casa che faticano ad abbassare il ritmo e a gestire il risultato. Alberti coglie il legno, sfiorando la doppietta personale che avrebbe messo la parola fine sull’incontro. Come da copione, invece, gli aquilotti a tre dal termine subiscono il 3-3, per non deludere chi si è ormai abituato a esiti drammatici. Tiro non irresistibile che Zenga riesce solo a toccare. Alcuni dicono che il tiro sarebbe uscito. Meglio non pensarci. Pareggio che vale quasi come e una sconfitta e giornata da dimenticare per il figlio dell’ex portiere di Inter e Nazionale, che comunque è ancora giovane e può riprendersi. Per il Trento invece il destino appare segnato. Troppi punti buttati in una fase della stagione in cui non sono più ammessi sbagli. Talvolta per errore del reparto, altre volte errori dei singoli, in altri casi un po’ di sfortuna. Fatto sta che i punti dalla sest’ultima sono 13 e il massimo perché si giochino i play out è 8. La speranza è in un miracolo sportivo, la realtà è che l’Eccellenza è sempre più vicina.   

Domenica derby della disperazione: a Mezzocorona i padroni di casa ospiteranno proprio il Trento. L’imperativo per entrambe è vincere per sperare. Ma potrebbe non bastare. Chi perde ha già un piede nella fossa. 

Molto bene le altre due regionali che vincono e convincono, allontanandosi in maniera probabilmente definitiva dalla retrocessione diretta e mettendo fra loro e le ultime un distacco che potrebbe significare salvezza senza playout per una delle due. 

Il S. Giorgio regola il S. Angelo in una partita da vincere assolutamente. I rossoneri lodigiani con questa sconfitta crollano all’ultimo posto, raggiunti dal Trento e sempre più lontani dalla zona playout. Agli Jergina basta un gol per tempo: il positivissimo Orfanello e un’autorete. Vittoria d’autorità che chiude un periodo poco felice. Unica nota stonata l’addio al calcio dell’esperto bomber di casa Bachlechner, tormentato dagli infortuni. 

Discorso simile per la Fersina che liquida la Caronnese con lo stesso punteggio. Vittoria all’inglese grazie alle reti di Oussu e Bazzanella. Bella rivincita per l’autore del primo gol, non sempre perfetto in fase difensiva in altre partite. Il suo colpo del tempo a fine primo tempo consente ai perginesi di potere gestire con più tranquillità la ripresa. I gialloneri contengono la reazione dei più quotati avversari e al 93’ chiudono il discorso con Bazzanella. Secondo successo consecutivo per la banda di mister Cortese che riesce finalmente a raccogliere quanto seminato. Merito di una maggiore concretezza in avanti e di una crescente solidità difensiva. La squadra ha inoltre lottato stoicamente, dunque non manca nemmeno lo spirito. 

L’obiettivo più realistico è il sesto posto con contestuale mantenimento di un significativo vantaggio sulla terz’ultima, ma viste le recenti prestazione si può sognare qualcosa di più. I perginesi sembrano i più completi, ma non sarà facile andare oltre la posizione attuale, visto che le dirette rivali stanno raccogliendo ultimamente molti punti (Darfo in primis, ma anche l’Alzano pare in ripresa).

Considerando quanto detto, sembrano esserci buone possibilità che le nostrane retrocesse quantomeno non siano quattro., il che semplificherebbe le cose alle squadre della Promozione!

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