Nel posticipo serale della 14° giornata la Bassa espugna il "Quercia" conquistando un'altra storica vittoria in uno degli stadi più belli e blasonati del Trentino. Le statistiche parlano di quattro successi e un pari nelle sfide contro i nobili biaconeri del Rovereto, ma, al di là di questo, contano soprattutto i tre punti fondamentali con cui si torna in valle.
Si gioca sapendo già i risultati delle rivali salvezza: tutte sconfitte le ultime tre (Pinè, Borgo e Castelsangiorgio) che cominciano a perdere terreno, cade anche la Virtus ora quart'ultima, mentre hanno mosso la classifica Albiano, Ravinense e Fersina L'obiettivo rimane quello di tenerne dietro più possibile, vista la solita incertezza sul numero di retrocessioni. Si arriva dunque a Rovereto con l'idea di giocarcela, puntando a fare bottino pieno.
Nell'undici di partenza confermato Sandri terzino, con Larcher che va in mezzo per sostituire l'assente Scelta. Il mister insiste poi con Pinsi davanti alla difesa, mossa che sta dando i suoi frutti. Cattani e Lorenzo Turrini completano il centrocampo, Barbetti punta centrale, Callovini e Cristian Zanotti esterni.
I padroni di casa (a quota 20) vengono dal tonfo al Briamasco, ma dopo l'avvio stentato sono risaliti vertiginosamente in classifica, dimostrandosi squadra attrezzata e con buone individualità.
La partenza è fulminea: pronti
via e i nonesi si catapultano in avanti, sorprendendo le zebrette. L’ottimo
approccio viene premiato e la Bassa è già avanti dopo meno di dieci minuti
grazie a Lorenzo Turrini che riceve in area il tocco dentro di Pinsi e supera
Chiodini. Sensazione di déjà-vu perché nell’ultimo precedente era stata proprio
una zampata del capitano nei primissimi minuti a risolvere il match.
Questa volta i nostri non si fermano e in
cento secondi raddoppiano con Barbetti che trova l’angolino basso con una
conclusione precisa. Non è passato nemmeno un quarto d’ora. Il Rovereto fatica
a riorganizzarsi e i nonesi capiscono che è il momento di insistere: la squadra
mantiene la spinta e rimane alta, sfiorando il tris in alcune occasioni.
Claudio Barbetti |
Al 20’
spunto di Callovini che prende palla a destra, rientra in dribbling e di
sinistro calcia di potenza sopra la traversa, poi poco più tardi è lo stesso attaccante
esterno a scambiare con Barbetti che riceve sulla linea di fondo e la
restituisce al compagno che crossa di prima intenzione per l’inserimento di
Cattani che di testa la gira verso la porta, senza però riuscire a dare la
giusta forza e direzione. La Bassa continua a gestire il match ma lentamente la
truppa del duo Giovanazzi-Manica comincia a farsi vedere dalle parti dell’inoperoso
Angeli. Il ritmo dei nonesi cala e arrivano i primi brividi su qualche palla
inattiva. Prima dell’intervallo distrazione della difesa con Marinaro evita l’offside
ma spreca tutto tirando insolitamente male da posizione interessante. È il
segnale che non sarà facile conservare il vantaggio per altri quarantacinque
minuti.
Al rientro in campo i bianconeri
puntano a cambiare marcia e la Bassa sembra più contratta. Nel giro di pochi
minuti il buon Sandri viene espulso per doppia ammonizione e la situazione si
complica. Il copione della ripresa è già scritto: difesa a oltranza. Dacroce al
16’ sfrutta una dormita dei nostri e lasciato solo in area la insacca prima del
rientro disperato in chiusura. Il Rovereto ci crede e tra i nostri subentrano la
stanchezza e il timore dell’ennesima beffa. L’esperto Campolongo si accende
sulla sinistra ed è un brutto cliente per Larcher, costretto agli straordinari.
La gara si trasforma in pura sofferenza per il nutrito gruppo di tifosi nonesi,
anche se, a ragion del vero, l’attento Angeli non è chiamato a nessun
intervento trascendentale da Marinaro&co. I nostri stentano tuttavia a gestire la palla
e a ripartire con calma, finendo per spazzare vecchio stile. Nell’area della
Bassa si susseguono cross insidiosi, sventati efficacemente e badando al sodo.
Caserotti capisce la situazione e dopo aver inserito in precedenza Pezzi, getta
nella mischia anche il talentuoso Tomasi e più tardi il guizzante Miclet. Proprio
Tomasi allenta la pressione con una punizione potente dalla lunga distanza
alzata in angolo dal portiere, poi nel finale si deve stringere i denti di
fronte agli ultimi assalti. Ignaccolo in area spara malamente a lato uno degli
ultimi palloni pericolosi e dopo tre
minuti di recupero parsi un’eternità arriva il triplice fischio e si può
finalmente esultare.
Dopo un primo tempo positivo la
squadra ha saputo soffrire riuscendo a strappare un successo di grande
prestigio e valore. Buon passo avanti in classifica. Occorre comunque imparare a non abbassarsi troppo una volta passati
in vantaggio, ma intanto godiamoci questa vittoria conquistata con carattere!
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