martedì 10 febbraio 2015

Tre sfide probanti per una ripartenza col botto




Albiano, Arco e Trento tutte d’un fiato attendono la Bassa alla ripresa dei giochi. Ricalarsi subito nel contesto è la mission dei nonesi che dal canto loro possono contare su una classifica incoraggiante e sulla conferma in toto del gruppo.

Ottime notizie provengono proprio dal mercato: scontata l’inattività dei nostri, consola il numero ridotto di movimenti in entrata delle dirette rivali nella lotta alla salvezza. Gli equilibri, almeno per quanto concerne la zona meno nobile della graduatoria, non sono quindi mutati in maniera significativa (nelle passate stagioni era spesso accaduto il contrario).
Breve carrellata: nessuna rivoluzione in casa Virtus, con il tecnico Fontana che per sperare in una salvezza che avrebbe del miracoloso punterà ancora sui suoi ragazzi che hanno dato qualche timido segnale di ripresa nelle ultime giornate. Innesto di spicco è quello di Paracampo, classe ‘94, con recentissima esperienza in D. Non pare essersi particolarmente rinforzata neppure la Baone, che sì è anzi privata in inverno dell’attaccante Santuliana, passato all’ambizioso Nago. Invariata anche la rosa della terz’ultima, il Borgo, che tuttavia rispetto ad alle primissime partite potrà contare sul recupero di alcuni elementi. Nessun arrivo di rilievo neppure in casa Fiemme, con l’undici di Cavalese che, in attesa dell’annunciato campo sintetico, si auspica di non trovare troppe difficoltà dovute al clima. Si è mossa viceversa la Vipo, una delle parziali delusioni, ma meno di quanto ci si potesse attendere. La Ravinense, che ha continuato quasi interrottamente gli allenamenti durante la pausa, riabbraccia l’esterno Maistri, chiuso alla Rotaliana: dopo l’incredibile salvezza dello scorso anno, mister Gabrielli non ha ovviamente nessuna intenzione di perdere la categoria. Alcune uscite si registrano in quel di Chizzola, con il Castelsangiorgio che mantiene ad ogni modo lo zoccolo duro dei suoi “ragazzini terribili”. Stabilità per la Benacense di Zasa, mentre arrivando alle due formazioni che investono solitamente di più in dicembre (Condinese e Pinzolo), sembrerebbe che stavolta i movimenti siano stati abbastanza limitati. Chiudiamo con l’Arco che perde il forte Bader, ma dispone di un sistema di gioco collaudato che dà notevoli garanzie.

Discorso differente per i piani alti: ben sei nuovi elementi per il Trento di Moratti che per blasone è chiamato a rimontare e vincere. Non sarà per niente facile. Si è consolidata pure la Rotaliana (Gennara e Marchione, due ex serie D). La squadra di Mezzolombardo, leader attuale del torneo, farà però bene a guardarsi le spalle dall’Anaune che non ha cambiato volto e senza grandi pressioni mediatiche sogna il sorpasso.  

A noi poco (o nulla) importa delle vicende della vetta: pensiamo alla nostra situazione...
Qual è il margine sulla zona retrocessione? Difficile dirlo. Dipende dai risultati ottenuti (o non ottenuti) dalle compagini trentine nelle categorie superiori. In serie D le trentine faticano (manco a dirlo) con il solo Dro in piena corsa playout. Il Mezzocorona sta disputando un campionato ammirevole, nonostante i punti di penalizzazione, la rosa giovanissima e i gravi problemi societari. La classifica in ogni caso non lascia molte speranze di salvezza, mentre il Mori, all’esordio assoluto in categoria ha optato comprensibilmente per un organico non eccessivamente costoso e sta pagando dazio, anche per l’inesperienza: i lagarini (complici i troppi gol subiti nei finali di match) sono già virtualmente retrocessi.
È più che probabile dunque che in Eccellenza vi siano più di tre retrocessioni. Va tenuto perciò d’occhio il massimo torneo regionale: la Fersina a quota uno è fuori dai giochi, mentre dal San Paolo a 15 fino al Comano con 25 nessuno può dirsi tranquillo. Calciochiese, Lavis e gli stessi giudicariesi di Ferrari non  si possono permettere distrazioni se non vogliono accompagnare i valsuganotti in Promozione.
Nell’ipotesi di retrocessione della sola Fersina tra le nostre provinciali, il quart’ultimo posto sarebbe sufficiente per la salvezza. Aumentando il numero di trentine che scendono dall’Eccellenza, cresce pure quello delle formazioni costrette a ricominciare dalla Prima Categoria.  

Per metterci al riparo da ogni eventualità, l’obiettivo è fare un’altra ventina di punti. E non sono pochi! Anni fa al Lavis 39 non furono sufficienti.
Se facciamo la nostra parte, ci evitiamo calcoli complicati. Con il passare delle giornate si potrà poi capire se ne bastano anche molti meno. 

Siamo solo a metà dell’opera…CARICHI e CONCENTRATI!


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